Trenitalia punta sul mercato cinese con un’offerta sempre più su misura
Alla fiera ITB China presentati nuovi servizi digitali e soluzioni intermodali per il turista outbound
Le vendite Trenitalia in Cina sono raddoppiate nel 2025 rispetto all’anno precedente, confermando il crescente valore strategico di questo mercato per il Gruppo FS. L’annuncio è arrivato durante ITB China, la più importante fiera del turismo B2B del Paese, dove la società ha presentato un’offerta aggiornata pensata per il viaggiatore cinese, sempre più connesso e attratto da esperienze personalizzate e digitalizzate.
Nel panel dal titolo “Il modo migliore per visitare l’Italia”, ospitato nello stand Trenitalia, è stato illustrato un ventaglio di novità, tra cui l’estensione dei biglietti acquistabili via app WeChat – non solo per le linee Frecciarossa e il Pass Trenitalia, ma anche per Intercity, regionali e collegamenti su gomma come quello tra Firenze SMN e l’outlet The Mall, operato da Busitalia. Maria Paola De Rosa, Head of Sales High-Speed di Trenitalia, ha evidenziato come «la Cina rappresenti un mercato ad alto potenziale». Per questo, spiega, «abbiamo investito in comunicazione in lingua, canali di pagamento familiari e servizi pensati per rendere la prenotazione parte dell’esperienza di viaggio. L’obiettivo è offrire una mobilità integrata, semplice da acquistare e piacevole da vivere».
Sulla stessa linea anche Serafino Lo Piano, CEO di Busitalia, che ha sottolineato come «lo shopping sia una componente irrinunciabile della vacanza in Italia per i turisti cinesi. L’integrazione del collegamento per The Mall su WeChat, in connessione con i treni, risponde a questa esigenza in modo proattivo». Soddisfazione anche da parte dei partner tecnologici cinesi. Queena Liu, Regional Director WeChat Pay EMEA, ha dichiarato: «Integrare l’intera offerta Trenitalia nell’ecosistema WeChat permette un’esperienza localizzata, intuitiva e in linea con le abitudini digitali dei viaggiatori cinesi. È una partnership che rafforza i legami tra turismo europeo e mercati asiatici outbound».