Immagine di sfondo della pagina Turismo dei cammini tra spiritualità, pace e inclusione: successo per la X edizione del Meet Forum a Roma
20 giugno 2025


È il cammino, inteso nella sua accezione più ampia di esperienza spirituale, culturale e sociale, il protagonista assoluto della decima edizione del Meet Forum – Gli Stati Generali del Turismo Sostenibile, promossi da Destination Italia nella cornice del complesso di San Salvatore in Lauro, a Roma. Un’edizione ricca di contenuti, che ha messo al centro il valore identitario e trasformativo del turismo lento e religioso, sottolineando il suo potenziale non solo in termini economici ma soprattutto come veicolo di dialogo, inclusione e pace.

Il turismo dei cammini è oggi sempre più al centro delle politiche di sviluppo del comparto. A sottolinearlo è stata la Ministra del Turismo Daniela Santanchè, intervenuta all’evento insieme a rappresentanti istituzionali e religiosi di primo piano. “Il turismo religioso ben si concilia con la sostenibilità”, ha affermato, ricordando come il ministero abbia stanziato oltre 30 milioni di euro – attraverso l’Avviso ministeriale, il Fondo per lo Sviluppo e la Coesione e il FUNT – per interventi di promozione e valorizzazione dei cammini religiosi, considerati asset strategici per un turismo competitivo e responsabile. La ministra ha poi annunciato, in vista del Giubileo, l’installazione entro la fine dell’anno di una rete di Wi-Fi gratuita lungo tre dei principali itinerari: la Via Francigena, il Cammino di San Benedetto e quello di San Francesco. Ma il vero tema, ha sottolineato Santanchè, è la necessità di riscoprire viaggi che permettano una riconnessione profonda, tra corpo e anima, ponendo l’accento su un’idea di mobilità lenta e consapevole come forma di benessere e spiritualità.

L’edizione 2025 del Meet Forum si è quindi strutturata come un momento di riflessione collettiva sull’impatto della spiritualità e della sostenibilità ambientale, sociale ed economica nel modo di viaggiare contemporaneo. Il cammino, tradizionalmente legato alla fede e alla richiesta di grazia o perdono, si rivela oggi anche uno strumento di conoscenza personale e collettiva, capace di favorire l’incontro tra sconosciuti, il rispetto dei territori e la riscoperta di luoghi marginali. Temi che sono stati al centro del confronto tra Alessandro Cannavò, caporedattore del Corriere della Sera, e Nicola Caracciolo, discendente di San Francesco Caracciolo, promotore di un cammino dedicato al Santo.

A dare ulteriore spessore alla discussione sono stati i videomessaggi di alcune delle più alte autorità religiose: il Cardinale Pierbattista Pizzaballa, Patriarca di Gerusalemme dei Latini, Monsignor Rino Fisichella, Pro-Prefetto del Dicastero per la nuova evangelizzazione, e il Cardinale Gianfranco Ravasi, Presidente emerito del Pontificio Consiglio della Cultura. Quest’ultimo ha ricordato le parole di Cristo “Io sono la via, la verità, la vita”, sottolineando come i cammini rappresentino un invito a seguire un percorso di apertura, rispetto e fraternità. I tre prelati hanno lanciato un messaggio forte sull’importanza dell’accoglienza e della tutela dei luoghi sacri, auspicando che i pellegrini di oggi possano tornare presto anche in Terra Santa, attualmente devastata dal conflitto.

Un collegamento video dal Santo Sepolcro, con Fra Gianfranco Pinto Ostuni, ha aggiornato il pubblico sullo stato di Gerusalemme, mentre il reverendo Padre Teodosio R. Hren, dell’Esarcato Apostolico Ucraino, ha portato l’attenzione sull’altro fronte bellico alle porte d’Europa. In entrambi gli interventi è emerso con forza il desiderio di pace e la consapevolezza del ruolo che il turismo può avere nel costruire ponti anziché barriere.

A ribadire la necessità di un approccio responsabile è stata anche Letizia Moratti, europarlamentare, che in un videomessaggio ha parlato del viaggio e del cammino come momenti di dialogo, riflessione e occasione per sviluppare un’economia circolare e inclusiva, capace di generare valore duraturo per i territori.

Sulla stessa linea l’intervento conclusivo di Dina Ravera, presidente e fondatrice di Destination Italia, che ha sottolineato come il turismo spirituale e religioso rappresenti una delle componenti più solide dell’incoming italiano, richiamando milioni di visitatori ogni anno. Per questo, ha affermato, è indispensabile rafforzare la collaborazione tra la filiera turistica e le istituzioni, al fine di costruire un’offerta coerente con le nuove esigenze dei viaggiatori. Ravera ha definito questa decima edizione del Meet Forum un successo che consolida l’esperienza maturata e rilancia la sfida di un turismo sempre più sostenibile, competitivo e di qualità.

Il contesto è favorevole: i dati parlano chiaro. Nel 2024 i camminatori lungo gli itinerari italiani sono stati quasi 200.000, generando oltre 1,4 milioni di pernottamenti, con un incremento del 6% rispetto all’anno precedente. In Italia si contano oggi circa 100 cammini ufficiali, per una lunghezza complessiva di 30.000 chilometri. I praticanti italiani sono 3,6 milioni, un numero in costante crescita, che si inserisce in un trend europeo che vede la Germania con 5,6 milioni di camminatori, la Francia con 4,8 e il Regno Unito con oltre 7 milioni (dati Touring Club Italiano). L’Italia si conferma la destinazione più amata per una vacanza lenta, con il Trentino-Alto Adige in testa, seguito da Toscana, Umbria e Sicilia.

Il Giubileo in corso, iniziato lo scorso 24 dicembre con l’apertura della Porta Santa in San Pietro, promette di amplificare ulteriormente questi numeri. Nei primi quindici giorni dell’Anno Santo sono stati già registrati oltre 545.000 camminatori e pellegrini, con una previsione complessiva, entro il 6 gennaio 2026, di oltre 30 milioni di partecipanti secondo le stime Isnart. A sostenere l’iniziativa anche Intesa Sanpaolo, main partner del Forum, che ha ribadito il proprio impegno nel promuovere modelli di turismo sostenibile e innovativo, a fianco di Destination Italia in questo percorso di valorizzazione del patrimonio culturale e spirituale del Paese.

In un momento storico attraversato da crisi ambientali, conflitti e profonde trasformazioni sociali, il turismo dei cammini si propone dunque non solo come segmento in crescita, ma come risposta possibile a un bisogno diffuso di senso, relazione e rispetto. Un turismo che cammina davvero verso il futuro.

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