Turismo sempre più strategico per Las Vegas
E’ stata una sorta di caput mundi del turismo leisure. E lo è ancora. Ma poi è diventata anche una capitale del business mondiale. Las Vegas ha molte facce e ciascuna di esse meriterebbe di diventare un caso di scuola. Lo si è capito nel corso della conferenza stampa tenuta a Milano da Chris Meyer, vice president of global sales, il 20 maggio scorso.
Tanto per fare un esempio chi volesse esporre i suoi prodotti nella città può farlo scegliendo tra un’offerta pressoché infinita: sono ben 3500 i chilometri quadrati di spazio espositivo con strutture e servizi personalizzabili, però sembrano non bastare mai, tant’è che ogni anno crescono le strutture e gli investimenti miliardari. Quindi non solo città dei divertimenti, ma anche città dove si lavoro sodo. E dove arrivano a frotte i millenials da ogni parte del mondo anche grazie voli non stop da varie parti del mondo, dall’Europa lo scalo principale è quello Klm di Amsterdam.
Del resto per le varie ragioni la città delle meraviglie vede arrivare oltre 42 milioni di visitatori ogni anno e che di anno in anno crescono. Indispensabile, quindi, far sorgere nuove strutture e potenziare quelle già in attività. Non solo, senza però trascurarle, quelle legate al gioco d’azzardo. “Insomma – ha detto Chris Meyer, snocciolando cifre, dati e notizie da far strabuzzare gli occhi –: Las Vegas offre di sicuro un soggiorno indimenticabile”. Lo spettacolo, per esempio, sono tante le star dell’intrattenimento che si esibiscono ogni anno per un periodo più o meno lungo nei teatri e negli immensi alberghi.
Alcune di queste star hanno una residenza fissa, come per esempio Sting. Quasi di casa, inoltre, Le cirque du soleil. Lo stesso si registra per le stelle dello sport. Team professionistici americani hanno proprio a Las Vegas una sede fissa. Con il golf che fa un po’ la parte del leone con oltre 40 campi progettati da architetti di fama mondiale.
Anche se città protagonista è costantemente in vetrina, ha precisato in sostanza Chris Meyer, non è così esclusiva come si potrebbe pensare: anche la classe lavoratrice è ben rappresentata nelle statistiche della visita in città. Un soggiorno a Las Vegas è quasi uno status symbol per la middle class e la working class. E tutti affollano hotel, ristoranti (molti con formula all you can eat). A proposito di ristorazione, non potevano mancare alcuni dei nomi più altisonanti del gotha mondiale.
Tra questi, naturalmente, italiani come Cipriani e Eataly di Oscar Farinetti, ben collocati sulla Strip (così è chiamata la via principale) o sulle vie immediatamente prospicienti. Una introduzione importante per la città è l’introduzione del principio e dei programmi di sostenibilità; l’insieme del territorio ricicla circa il 40 per cento delle risorse impiegate. Allo stesso principio di sostenibilità si sono adattati anche i reorts e i locali di intrattenimento, nomi storici e “protagonisti” di romanzi, serie televisive e film.
A dimostrazione della poliedricità di Las Vegas è anche capitale della moda con i più bei nomi italiani in evidenza. A guardare moda, ristorazione, casinò, sport… sembrerebbe una città che non si rivolge a famiglie con figli. “Al contrario – ha spiegato Chris Meyer – anche con loro Las Vegas è accogliente è predispone appuntamenti ad hoc. In città e non lontano dalla città ci sono parchi giochi, la possibilità di scorribande nel deserto, la visita del parco nazionale del Gran canyon, oppure il lago alimentato dal fiume Colorado. Poi: musei di ogni genere. Ce n’è uno che raggruppa le insegne storiche dei locali famosi.
Insomma: Las Vegas non è solo una città per adulti anche se almeno per quello, adulti bisogna essere, per sposarsi; sono quasi 80mila ogni anno che decidono di farlo proprio a Las Vegas e per questo sono sorte come funghi le sale da cerimonia. Anche se le stravaganze non hanno limiti: c’è addirittura chi chiede di sposarsi facendo jumping, magari per cominciare a provare gli alti e bassi del matrimonio... Ma l’importante è che si possa tornare, come recita il cartello di saluto luminoso che dice: “Drive carefully, come back soon”, cioè: “guida attentamente (così) puoi tornare presto”.