Turismo sostenibile: il 74% degli italiani ci crede, ma il costo resta un ostacolo
Un’indagine HomeExchange-Metrica Ricerche fotografa le abitudini e le difficoltà dei viaggiatori italiani: cresce l’interesse verso vacanze più consapevoli, ma servono informazioni chiare e prezzi accessibili
La sostenibilità è entrata a pieno titolo nel dibattito sul turismo, ma tra la consapevolezza e la messa in pratica resta un divario importante. Lo conferma una recente indagine condotta da HomeExchange, in collaborazione con Metrica Ricerche, su un campione rappresentativo di oltre 1.000 italiani. L’obiettivo: comprendere in che misura la sostenibilità influenzi le scelte di viaggio e quali siano gli ostacoli percepiti dai viaggiatori.
Sostenibilità sì, ma non per tutti
Secondo la ricerca, il 74% degli italiani considera la sostenibilità un elemento rilevante nella pianificazione delle vacanze: il 53% la giudica “abbastanza importante” e il 21% la definisce una priorità. Un dato positivo, ma che convive con una quota ancora significativa – il 20% del campione – che tende a minimizzare il peso di questi temi. Il quadro si fa ancora più interessante se si osservano le differenze generazionali. I più giovani (fascia 25-34 anni), noti per la loro presunta attenzione ai temi ambientali, risultano in realtà meno coinvolti: in questo segmento, il 26% dichiara di non attribuire particolare importanza alla sostenibilità. Un atteggiamento più disincantato rispetto a quello delle generazioni più mature.
Responsabilità individuale o cambiamento strutturale?
La sostenibilità nel turismo continua a oscillare tra scelta individuale e responsabilità collettiva. Anche qui, il sondaggio mette in luce divisioni nette: tra gli over 65, il 32% crede nel valore delle azioni personali per un cambiamento concreto. Tra i 25-34enni la fiducia cala al 20%, mentre oltre la metà (51%) ritiene che senza interventi strutturali le singole buone pratiche servano a poco. Una percezione condivisa anche dalla Gen Z (18-24 anni), con il 53% allineato su questa posizione.
Comportamenti sostenibili già in atto
Pur in assenza di una strategia strutturata, molti viaggiatori adottano già comportamenti in linea con un approccio più sostenibile. Il 42% degli intervistati dichiara di ridurre il consumo di plastica durante i viaggi, il 35% porta con sé oggetti riutilizzabili, come borracce o borse in tela, e il 31% predilige mezzi di trasporto a minor impatto ambientale, come treni, autobus o carpooling. Inoltre, un italiano su quattro (23%) opta per mete più vicine a casa, riducendo così spostamenti lunghi e impatto ambientale.
Barriere economiche e informative
Se la sensibilità al tema è cresciuta, le difficoltà nel tradurla in scelte concrete restano numerose. La prima, secondo il 52% degli intervistati, è di natura economica: il turismo sostenibile è ancora percepito come una soluzione costosa. Una percezione che cresce tra i più giovani (18-24 anni), dove raggiunge il 56%, e che riflette una tensione tra desiderio di viaggiare in modo responsabile e limiti di budget. Un secondo ostacolo riguarda la mancanza di informazioni. Dove si trovano le proposte green? Come capire se un’offerta è davvero sostenibile? Il 41% degli over 65 dichiara di non sapere da dove iniziare per pianificare un viaggio più sostenibile, mentre nelle fasce più giovani la maggiore familiarità con i canali digitali e i social media aiuta ad accedere a proposte alternative e contenuti più aggiornati.
Disponibilità al cambiamento: condizionata, ma c’è
Alla domanda “saresti disposto a modificare le tue abitudini per scegliere opzioni di viaggio più sostenibili?”, il 29% degli italiani ha risposto affermativamente, a patto che le opzioni siano accessibili e convenienti. Il 36% si dice pronto a cambiare, ma senza rinunciare al comfort. Solo l’8% esclude qualunque cambiamento, con percentuali in crescita tra i 55-64enni (10%) e gli over 65 (13%).
Conclusioni: tra aspirazione e realtà
I risultati dell’indagine fotografano un’Italia in transizione. La sostenibilità è riconosciuta come valore importante, ma spesso viene ancora percepita come un “di più”, un’opzione da valutare se non comporta rinunce o costi aggiuntivi. Il divario tra intenzioni e azioni concrete è alimentato da barriere economiche, scarsità di informazioni affidabili e mancanza di strumenti chiari per orientare le scelte. In questo contesto, piattaforme come HomeExchange si propongono come soluzioni accessibili e coerenti con un approccio più responsabile: lo scambio casa riduce i costi e favorisce un’esperienza più autentica, radicata nei territori e meno impattante per le comunità locali. Un’alternativa concreta che risponde a un’esigenza crescente: viaggiare meglio, con più consapevolezza, senza sacrificare l’esperienza.