Turismo sportivo stadi più belli del mondo
Negli ultimi anni il turismo sportivo si è affermato come uno dei comparti più promettenti dell’intero settore. L’impiantistica e l’ingegneria hanno fatto notevoli passi in avanti e oggi visitare un impianto sportivo significa molto più che assecondare una propria passione o il semplice tifo. Alcuni impianti storici, però, restano delle mete imperdibili per ogni appassionato di sport che si rispetti. A maggior ragione se parliamo di calcio, la disciplina più praticata in tutto il mondo. Per questo motivo oggi abbiamo deciso di selezionare gli stadi che dovremmo visitare almeno una volta nella vita. Ecco la nostra rassegna. Impossibile non partire da San Siro di Milano, la “scala del calcio”. É la casa di Milan e Inter e vedere una loro partita qui è un vero e proprio spettacolo calcistico. A maggior ragione adesso che sono tornate ad altri livelli e che possiamo seguire il loro percorso di risalita anche attraverso i bonus SNAI, uno degli operatori più attenti al calcio italiano e internazionale. La struttura ha preso il nome del quartiere in cui sorge e in cui è stato costruito nell’ormai lontano 1926. Intitolato a Giuseppe Meazza fino al 1980, è lo stadio più grande d’Italia e può contenere quasi 80mila spettatori. In occasione dei Mondiali di Italia ‘90 venne aggiunto al disegno originale anche un terzo anello, tuttora presente. Rimaniamo in Italia per parlare dell’impianto che ancora oggi viene considerato la “casa” delle Nazionali azzurre di calcio e rugby. Ovviamente stiamo parlando dello Stadio Olimpico di Roma. Costruito nella prima metà del secolo scorso, lo stadio venne battezzato come “Stadio dei centomila” nel 1953 proprio perché poteva contenere questo enorme numero di spettatori. 7 anni dopo il nome venne cambiato in Stadio Olimpico per celebrare i giochi a 5 cerchi che si sarebbero tenuti nella Capitale. Nel corso della storia ha subito due restyling. Il primo nel 1990 fece scendere la capienza a circa 80mila posti. Divennero gli attuali 70mila dopo le opere di ristrutturazione effettuate nel 2008. Spostiamoci dallo Stivale per scoprire lo stadio per eccellenza: lo Wembley di Londra. Casa storica della nazionale inglese, Wembley venne costruito nel 1936 e completamente ristrutturato nel 2007. Oggi può ospitare 90mila persone a sedere e le modifiche di 14 anni fa sono costate quasi un miliardo di euro. Una cifra che ne fa il secondo impianto sportivo più costoso al mondo. L’inaugurazione del 2007 regala dolci ricordi agli sportivi italiani. La prima partita nel “nuovo” stadio fu Inghilterra U21 – Italia U21, terminata 3 a 3 con tripletta azzurra di Giampaolo Pazzini. Rimaniamo in Europa per scoprire la bellezza di due stadi spagnoli: il Camp Nou di Barcellona e il Santiago Bernabéu di Madrid. Il primo è il più capiente del Continente con i suoi quasi 100mila posti e fin dal 1957 ospita le partite casalinghe del Barcellona. In questo impianto sono state giocate alcune delle più belle partite della storia del calcio come le finali di Champions League Milan – Steaua Bucarest e Manchester United – Bayern Monaco. Nel 1982 l’allora Papa Giovanni Paolo II lo scelse per celebrare una messa. Erano presenti 121mila persone. 10 anni prima, nel 1947, era stato inaugurato il Santiago Bernabeu, chiamato così soltanto a partire dal 1955. Due le curiosità legate al terreno di gioco del Real Madrid. La prima è che il Santiago con i suoi 700 metri di altitudine è lo stadio più “alto” tra quelli delle big europee. La seconda è che l’impianto è stato il primo al mondo con controllo centralizzato. Non mancano capolavori di ingegneria sportiva nemmeno in Germania. Se ci troviamo dalle parti di Monaco di Baviera una tappa obbligata sarà l’Allianz Arena. Questo impianto inaugurato nel 2005 viene giustamente considerato come il precursore degli stadi di moderna concezione. La capienza è di 71mila posti e fino a pochi anni fa è stato la casa di Bayern Monaco e Monaco 1860. Oggi è solo il Bayern a usarlo per le gare interne. Molto curiosa la storia legata al nome. UEFA e FIFA vietano accordi di sponsorizzazione sul nome degli impianti. Per questo motivo l’Allianz cambia nome a seconda della competizione in cui viene impiegato. Un altro impianto assolutamente da non perdere è il Signal Iduna Park di Dortmund. Quello in cui gioca il Borussia è conosciuto anche come Westfalenstadion ed è considerato uno dei più caldi d’Europa. Famoso il “muro giallo” con cui i tifosi di casa accolgono le squadre avversarie. La tribuna sud può ospitare più di 24mila tifosi ed è la più larga fra tutti gli impianti del Vecchio Continente.
Se ci troviamo dalle parti di Felcsut in Ungheria dobbiamo assolutamente vedere la Pancho Arena. È lo stadio perfetto per gli amanti dell’architettura. Può contenere soltanto 3.500 spettatori ed è stato progettato da Imre Makovetz, uno dei maggiori esponenti della corrente dell'architettura organica. La bellezza dell’impianto è che è realizzato principalmente in legno e si inserisce alla perfezione nel paesaggio rurale circostante.
Per chi preferisce i viaggi intercontinentali a tema sportivo sono due le mete da visitare. La prima è il Maracanà di Rio de Janeiro, forse lo stadio più famoso al mondo. È stato costruito nel 1950 in occasione dei mondiali di calcio brasiliani e per moltissimi anni è stato l’impianto più capiente del pianeta con i suoi 160mila posti. In epoca recente la capienza è stata ridotta alla metà per ragioni di sicurezza. Qui hanno regalato gol ed emozioni campioni indimenticabili come Pelè e Zico.
Più a nord del continente americano, e più precisamente in Messico, possiamo trovare il famosissimo Stadio Azteca. Molti lo chiamano lo “stadio del secolo” per aver ospitato il match di calcio più bello di tutti i tempi: Italia – Germania 4 a 3 dei Mondiali ‘70. L’impianto venne inaugurato nel 1966 e venne costruito utilizzando rocce laviche del vulcano Xitle, cemento e ferro. Oggi può contenere circa 99mila spettatori, è completamente coperto e nonostante le enormi dimensioni offre una buona visuale delle partite da ogni posto. A rendere difficile giocare le partite l’altitudine. L’Azteca è infatti costruito a più di 2mila metri sopra il livello del mare.