Viaggi negli USA: cosa è vero e cosa no su tasse, visti e autorizzazioni
Niente panico: facciamo chiarezza sulle notizie che stanno creando confusione tra i turisti diretti negli Stati Uniti.
L’estate è quella stagione in cui le fake news e il clickbait proliferano sul web. È legittimo, per tutti noi lettori ‘sotto l’ombrellone’, aspettarci che i titoli sensazionalistici riguardino presunti flirt dei Vip o magari magiche diete per perdere last minute qualche chilo prima della sospirata prova costume.
Eppure, anche il turismo – settore dagli equilibri quanto mai fragili – è spesso vittima di queste dinamiche. Del resto, Re Media trasforma in notizia (se non vera quanto meno veritiera) tutto ciò che tocca. In questi giorni, a tenere accesa l’attenzione della travel industry sono gli Stati Uniti. Una delle destinazioni più apprezzate dal pubblico italiano si trova al centro di un interesse mediatico capace di far leva sull’emozione più umana, su quella che smuove le nostre certezze, su quella che il più delle volte determina le nostre decisioni: la paura.
Leggendo qua e là, dai blog alle testate nazionali più blasonate, vengono messe sul piatto delle news parziali e si dà spazio a ipotesi non confermate con il risultato di un’informazione distorta.
Per entrare negli Stati Uniti, i turisti italiani potrebbero presto dover pagare una tassa di 250 dollari: FALSO
Questa notizia circola online da almeno un paio di giorni, ma è il caso di fare chiarezza. Sebbene sia vero che nel ‘One Big Beautiful Bill’ di Donald Trump viene menzionato tale provvedimento (peraltro senza alcuna puntualizzazione sulla possibile entrata in vigore e sui termini di pagamento), è altrettanto vero che questa fee sarebbe strettamente connessa alla richiesta di un visto non-immigrante. Ma i turisti italiani, in virtù del Visa Waiver Program, non necessitano – salvo casi eccezionali – di un visto turistico per l’ingresso negli USA. Come è noto, infatti, è sufficiente richiedere l’ESTA. Quindi, no panic!
Il prezzo dell’ESTA è raddoppiato: FALSO
Sfatiamo un’altra leggenda che si sta diffondendo a macchia d’olio. A oggi, l’ESTA continua a costare 21 dollari. Sì, sempre nella nuova legge di bilancio di Trump, si parla di un possibile aumento a 40 dollari ma non è un provvedimento già esecutivo e non si sa se e quando lo sarà.
L’ESTA può essere revocato senza motivo: FALSO
Il ‘senza motivo’ è quanto mai fuorviante. Come ben spiega FIAVET in un post pubblicato sulla propria pagina Facebook, “Le autorità statunitensi hanno intensificato i controlli sulle autorizzazioni di viaggio ESTA, anche su quelle già approvate. In particolare, sono in corso verifiche più approfondite che in alcuni casi hanno portato alla revoca dell’ESTA senza preavviso, rendendolo non più valido anche a ridosso della partenza. Ciò dipenderebbe dal mancato rispetto delle istruzioni relative al caricamento della fotografia del richiedente (selfie) durante la procedura di richiesta”.
Da qui, prosegue FIAVET, l’invito a “rispettare scrupolosamente le istruzioni fornite dal C.B.P. (Customs and Border Protection) nella procedura di richiesta”.
Per le agenzie di viaggio, il consiglio è quello di fare riferimento ai propri tour operator di fiducia e ricordare che:
- Non va caricata una fototessera del viaggiatore
- Va inserito un selfie a colori su sfondo neutro con volto ritratto per intero, includendo solo testa e spalle. No occhiali da sole, copricapo o mascherine. No filtri o ritocchi digitali.
Rimane preferibile suggerire ai propri clienti di procedere in autonomia tramite app o di recarsi in agenzia con il proprio smartphone ma esclusivamente per farsi assistere nella presentazione della richiesta.
Anche in questo caso, insomma, nessun allarmismo.
E ricordiamoci che, se viaggiare è un diritto, informarsi è un dovere. L’America resta lì, pronta ad accogliere i visitatori: e per alleggerire il bagaglio…meglio lasciare a casa le bufale, non la testa.
Gaia Guarino