Immagine di sfondo della pagina World Summit on Accessible Tourism – Destinations for All 2025: Torino laboratorio mondiale dell’inclusione

Si è aperto ieri, presso il Centro Congressi del Lingotto Fiere di Torino, il World Summit on Accessible Tourism – Destinations for All 2025, un evento di portata internazionale che si concluderà domani, martedì 7 ottobre.
Dopo Montreal nel 2014 e Bruxelles nel 2018, è il capoluogo piemontese ad accogliere la terza edizione di questo importante appuntamento dedicato al turismo accessibile. Promosso da CPD – Consulta per le Persone in Difficoltà e da IsITT – Istituto Italiano per il Turismo per Tutti, il summit nasce con l’obiettivo di valorizzare e diffondere le migliori pratiche di accessibilità nel settore turistico, creando e rafforzando una rete globale di destinazioni realmente inclusive, aperte anche a chi ha esigenze specifiche. Per tre giorni Torino diventa, dunque, un laboratorio di idee e progetti, dove esperti, istituzioni e operatori da tutto il mondo si confronteranno su strategie e soluzioni concrete per rendere il turismo un diritto di tutti, confermando il ruolo della città come punto di riferimento per l’innovazione sociale. A dare il benvenuto durante la cerimonia d’apertura è stato Simon April, co-presidente del 3° World Summit on Accessible Tourism. Insieme a lui Anna Grazia Laura dell’European Network for Accessible Tourism - ENAT, Belgio che nel suo intervento ha sottolineato come questo appuntamento rappresenti un’occasione di crescita reciproca: “Stiamo imparando insieme a migliorare la nostra posizione, ma c’è ancora molto lavoro da fare”.
Nel corso dei tre giorni del Summit, ha spiegato, si desidera lanciare al resto del mondo un messaggio di collaborazione per proseguire e potenziare quanto già realizzato finora. “Torino ha compiuto passi importanti, ma la piena accessibilità per tutti è un traguardo che richiede ancora impegno”, ha aggiunto. “Dobbiamo continuare a mettere la persona al centro, comprendere i bisogni e offrire le risposte migliori possibili. Mi auguro che questa conferenza ci aiuti a fare ulteriori progressi lungo questo percorso”.
Ai saluti istituzionali si è unita Verónica Gómez, direttore ISTO Americas - International Social
Tourism Organisation che ha in primis ringraziato i partecipanti per la loro presenza a Torino, enfatizzando il valore profondo dell’incontro: “Siamo qui per riaffermare una convinzione: il turismo è un diritto, un ponte tra le persone, una fonte di gioia e di dignità”, ha dichiarato. Gómez ha altresì ricordato come il Summit rappresenti uno spazio prezioso di dialogo, cooperazione e creatività, dove istituzioni, imprese e comunità si incontrano per condividere idee e ispirarsi a vicenda nel comune obiettivo di rendere il turismo sempre più inclusivo e accessibile.

Il Piemonte modello di accoglienza: istituzioni e territorio uniti per un turismo davvero inclusivo

Spazio poi alle istituzioni torinesi e piemontesi, che hanno ribadito con orgoglio il ruolo del territorio come esempio di accoglienza inclusiva e innovazione sociale, frutto di un impegno condiviso volto a rendere l’esperienza turistica accessibile a tutti. “La nostra regione crede nel turismo accessibile”, ha evidenziato Maurizio Marrone, assessore regionale del Piemonte con deleghe alle politiche sociali e dell'integrazione sociosanitaria. “Dopo l’investimento da 1,6 milioni di euro per rendere fruibili a tutti gli itinerari lungo la Via Francigena, quest’anno raddoppiamo destinando 3 milioni di euro a tutte le municipalità del Piemonte contribuendo all’abbattimento delle barriere architettoniche e comunicative e aprendo i nostri siti turistici a chiunque desideri visitarli”. L’assessore ha in ultimo ribadito come un evento di portata internazionale come il World Summit on Accessible Tourism rappresenti un prezioso alleato nel sostenere le politiche regionali dedicate al turismo accessibile. A fargli eco è stato Domenico Carretta, assessore al turismo, sport e grandi eventi della Città di Torino, che ha accolto con orgoglio i partecipanti al Summit. “Siamo felici di ospitare a Torino un evento di portata mondiale perché rappresenta pienamente i valori su cui si fonda la nostra visione: innovazione, accessibilità e sviluppo”.
Carretta ha ricordato come proprio questi principi abbiano contribuito alla recente nomina di Torino a Capitale Europea del Turismo Smart 2025, riconoscimento che premia l’impegno della città nel promuovere un modello urbano sempre più inclusivo e sostenibile. “Questo Summit è un’occasione preziosa per trasformare idee in progetti concreti e condividere le best practice”, ha concluso, “corroborando il percorso che Torino ha intrapreso per diventare una città davvero accessibile a tutti”. 
A supportare le parole di Carretta è stata Marcella Gaspardone, manager di Turismo Torino e Provincia, che ha posto l’accento sul ruolo fondamentale della collaborazione tra enti pubblici e operatori privati nel promuovere un turismo realmente accessibile. “Tutto ciò che Regione e Città stanno portando avanti in tema di turismo accessibile si riflette anche nel lavoro quotidiano degli operatori del territorio”, ha spiegato, “che stanno sviluppando una vera e propria cultura dell’inclusione, impegnandosi nel proporre esperienze adatte a tutti”. Gaspardone ha menzionato come anche le guide turistiche siano oggi formate per individuare i percorsi più idonei a persone con esigenze specifiche, un impegno che affonda le sue radici nel lavoro avviato già in occasione delle Olimpiadi Invernali del 2006, quando Torino si trovò a ripensare la propria offerta in chiave inclusiva. Tra i progetti più recenti ha citato – come già l’assessore Marrone – la Via Francigena for All, un itinerario di 18 chilometri interamente accessibile, testato da diversi gruppi con disabilità, simbolo concreto di un percorso che continua a evolversi per rendere l’esperienza turistica alla portata di tutti.

Turismo accessibile: un motore economico che trasforma l’inclusione in valore

Il turismo accessibile e inclusivo si conferma oggi uno dei segmenti più dinamici e promettenti dell’industria dei viaggi, sostenuto da una domanda in costante crescita. Si tratta di un pubblico con una buona disponibilità economica e una forte motivazione a viaggiare, che rappresenta al contempo un’opportunità economica e un impegno etico per il settore. In Italia, il comparto del turismo accessibile conta circa 8,8 milioni di arrivi e 38,4 milioni di presenze nelle strutture ricettive, pari a oltre l’8% del totale nazionale, per un impatto economico stimato di 5,3 miliardi di euro, che sale a 9,6 miliardi se si considerano gli effetti indiretti e indotti. Un valore che dimostra come l’accessibilità non sia solo una questione di inclusione sociale, ma anche un fattore strategico di competitività per le destinazioni. A livello globale, secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), oltre 1,3 miliardi di persone – il 16% della popolazione mondiale – convivono con una disabilità significativa. In Europa, le persone con disabilità sono 87 milioni, mentre gli over 65 rappresentano più del 20% della popolazione, una quota destinata ad aumentare nei prossimi anni. Non è un caso che già nel 2019 i turisti over 55 abbiano generato il 41% dei pernottamenti complessivi, confermando il peso crescente di un target con tempo libero, capacità di spesa e desiderio di esperienze di qualità. Secondo il report EU Accessible Cities for Inclusive Tourism (2019), il turismo accessibile genera nell’Unione Europea circa 400 miliardi di euro l’anno (pari al 3% del PIL europeo). Tuttavia, solo il 9% dei servizi turistici risulta realmente accessibile. Se tale quota aumentasse, la domanda di turismo accessibile potrebbe crescere fino al 44% l’anno, con un incremento potenziale del 75% dei viaggiatori internazionali. La mancanza di strutture e servizi adeguati comporta invece una perdita stimata in 142 miliardi di euro e 3,4 milioni di posti di lavoro ogni anno. Anche in Italia, dove i potenziali turisti con disabilità sono circa 3,15 milioni – spesso accompagnati da familiari o caregiver – il mercato reale resta solo parzialmente sviluppato. A questi si aggiungono oltre 3,5 milioni di anziani over 65 con esigenze specifiche, evidenziando la necessità di una pianificazione integrata che superi gli interventi frammentari e renda l’accessibilità un criterio ordinario di progettazione e innovazione. Garantire a tutti la possibilità di viaggiare in autonomia e sicurezza significa, dunque, investire nel futuro del turismo stesso. Come ricordano le strategie europee e internazionali, un turismo accessibile non è solo un obiettivo di giustizia sociale, ma una scelta di sviluppo sostenibile e intelligente, capace di generare valore economico, coesione sociale e competitività territoriale*.

Gaia Guarino 


*fonte: Rapporto sul turismo accessibile ed inclusivo, settembre 2025 - srm services

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