Una crescita tangibile e dati ancora una volta positivi per il turismo pugliese nel primo semestre del 2019: +2% gli arrivi e le presenze da gennaio a giugno rispetto allo stessoperiodo dell’anno precedente (in v.a. 1,6 milioni di arrivi e 4,4 milioni di presenze/pernottamenti)1. Dopo un inizio anno partito a rilento, la rimonta arriva sin dal mese di aprile, a Pasqua, quando il trend ha raggiunto il +6% per arrivi e pernottamenti. Nonostante il maltempo, a maggio la variazione è stata del +2% per gli arrivi a fronte di un andamento stazionario delle presenze (+0,5%), mentre a giugno si registra il +2% e il +3%. Dal 2013 al 2018, gli arrivi e le presenze in regione sono aumentate del +27,5% e del +14%; la crescita dall’estero è stata del +71% e del +45%. L’incremento provvisorio dall’estero da gennaio a giugno si attesta al +5% per arrivi e presenze. Alcuni mercati si mostrano più dinamici di altri, le crescite superiori al 10% le registrano, nell’ordine: Francia, Stati Uniti, Australia, Russia, Spagna, Sud-Est asiatico, Romania, Turchia, Irlanda, Canada e Brasile. Tali dati confermano il consolidato aumento della notorietà della Puglia al di là dei confini europei. Secondo l’analisi della New Mercury Consulting per conto di Pugliapromozione, a partire dal 2008 alla crescita dei flussi turistici della Puglia si è affiancato il grande sviluppo dellasharing hospitality.
La Puglia, assieme a Lombardia, Lazio, Sicilia e Toscana, è una delle regioni dove il fenomeno della sharing è maggiormente diffuso: la regione è al quinto posto con più di 36 mila annunciattivi sui portali online. Occorre precisare che non tutti gli alloggi offerti on line sono identificabili come turismo sommerso: è possibile trovare anche strutture ricettive i cui flussi sono intercettati dalle statistiche ufficiali Istat (come B&B, alberghi diffusi, etc.).
In Puglia la maggior parte degli annunci (83,8%) risponde alla formula di case e appartamenti, senza specifiche riguardo alla tipologia di gestione.