“La prima Academy per formare gli operatori dell’Open Air partirà il 22 febbraio, nata dall’idea, sviluppata durante la pandemia, di alzare gli standard di sostenibilità e qualità di questo settore in continua crescita puntando sulla formazione in-house di un piccolo gruppo di 15/30 operatori di front line. L’obiettivo è poi allargare il progetto ad un numero sempre maggiore di operatori nazionali” racconta Federica Montaguti, Senior Researcher del Ciset. “Camping e villaggi turistici sono strutture il cui servizio richiede professionalità elevata, preparazione specifica, conoscenza del territorio e attitudine nella gestione della clientela. Si partirà con la selezione dei partecipanti che verranno inseriti in BiHoliday, per proseguire con un percorso formativo di 170 ore ad aprile 2023, articolato in diverse sessioni (Accoglienza e Comunicazione, Digitale e Conoscenza del Territorio), cui seguirà l’inserimento operativo nella primavera-estate 2023, con un Career Day finale. La didattica, in presenza e online a Treviso e Caorle, sarà basata soprattutto su interazione e simulazioni in modo da mettere il più possibile gli studenti/nuovi assunti in contatto con situazioni reali e da rendere l'apprendimento adatto a tutti grazie alle competenze di esperti senior, professionisti e in parte anche dagli stessi manager di BiHoliday. Sono previste inoltre due settimane intensive presso il camping San Francesco in modo che gli studenti si sentano poi a loro agio nella struttura e inizino a conoscere meglio il territorio”.
Il progetto BiAcademy, unico nel suo genere in Italia nato dalla partnership di BiHoliday (che fa capo alla famiglia Biasuzzi, circa 1 milione di presenze all'anno nei due villaggi gestiti direttamente: il San Francesco a Caorle, nel veneziano, e Bi Village a Fasana, in Croazia) con il partner istituzionale Ciset (Centro Internazionale di Studi sull'Economia del Turismo) è stato presentato il 23 febbraio a Venezia, in real-life e nel metaverso, dall'Aula Marino Berengo dell'Università Ca' Foscari, alla presenza dell’Assessore al Turismo della Regione del Veneto, Federico Caner; del Presidente Nazionale di Faita-Federcamping, Alberto Granzotto; del Presidente del Ciset, Michele Tamma; Head of Research di Ciset, Valeria Minghetti; Senior Researcher di Ciset coordinatrice di progetto BiAcademy, Federica Montaguti con il DG di BiHoliday Ilenia Cherubini.
L'area dell'Alto Adriatico, con il Veneto in testa, ha fatto segnare, nel comparto dell'Open Air, un 2022 straordinario: +17% di turisti stranieri, +4% di italiani. Nel 2021, secondo i dati ISTAT, il settore del turismo all'aria aperta in Italia contava oltre 2 mila imprese, di cui il 10% localizzate in Veneto, regione che a livello nazionale ospita le strutture di maggiori dimensioni: oltre 1.200 posti letto in media per ciascuna struttura, contro 508 livello Italia. In totale, campeggi e villaggi turistici in Italia hanno ospitato, sempre nel 2021, oltre 2,2 milioni di turisti per 15,6 milioni di pernottamenti.
“Il settore dell’Open Air focalizzato sui camper si compone di oltre 2.000 aziende, di cui il 22% concentrate nel Nord Est– specifica la professoressa Valeria Minghetti, Head of Research di Ciset. Il lavoro dell’Academy include il sondaggio realizzato per FAITA (che intendiamo riproporre alle aziende a maggio 2023 e poi a fine stagione), da cui è emerso che nell’estate 2022 gli stranieri in Italia su questo settore hanno registrato un +10%, superando i dati pre-pandemia del 2019. Il Nord Est ha registrato nell’estate 2022, con una crescita del +17% della domanda straniera, trainata dal tradizionale mercato tedesco. È l’unica area in Italia dove aumentano i turisti italiani nel ’22 (+3% degli arrivi e +4% delle notti), mentre nelle altre zone il turismo domestico rimane stabile dopo il boom del 2021. Anche l’incremento del fatturato è superiore nel nord est rispetto alla media italiana: +13% contro il 6%”. Dal sondaggio è emerso soprattutto una maggior consapevolezza nella clientela, con maggior interesse verso la sostenibilità e la scoperta del territorio”.
“Vogliamo alzare sempre di più l’asticella della formazione per potenziare e rendere più competitiva l’accoglienza e la conoscenza del territorio con un format da esportare in altre parti d’Italia per fare rete forte con altre realtà, competitiva nella vacanza di qualità capace di interagire con costanza, fatta di imprenditori ed amministrazioni per poter garantire una qualità della ricettività sempre maggiore, un livello occupazionale costante, non più solo stagionale quindi, ed uno switch verso una digitalizzazione sempre più diffusa nel nostro settore”– sottolinea Ilenia Cherubin, DG di BiHoliday.
Laura Colognesi