Guide turistiche, AGILO interviene: “Abilitazione sì, ma con criteri chiari e attuabili”
AGILO commenta il programma d’esame per guide turistiche: “Bene l’abilitazione, ma servono tempistiche e criteri realistici, inclusivi e trasparenti”.
Dopo GTI (Guide Turistiche Italiane), anche AGILO (Associazione Nazionale Accompagnatori Guide Interpreti Turistici) guidata da Paola Di Giovanni interviene sul programma d’esame per l’abilitazione alla professione di Guida Turistica, così come presentato dal Ministero del Turismo.
In una nota diffusa dai vertici dell’associazione, si riconosce il valore dell’esame come strumento per contrastare l’abusivismo e garantire la professionalità nel settore, ma si evidenziano al contempo diverse criticità legate ai tempi, ai contenuti e alle modalità dell’esame. AGILO chiede un confronto costruttivo e misure concrete per assicurare che l’accesso alla professione sia equo, realistico e realmente aderente alle esigenze del comparto.
Tempi dell'esame e conciliazione con la stagione turistica
"Comprendiamo la necessità di definire rapidamente i tempi per l'esame di abilitazione. Tuttavia, è imperativo che le date siano fissate in modo da essere compatibili con le intense attività degli accompagnatori turistici, molti dei quali, finalmente, si sono iscritti all'esame dopo un'attesa decennale.
In questo periodo, siamo nel pieno della stagione, e molti professionisti sono impegnati al culmine del loro lavoro. Richiedere una preparazione intensiva e la partecipazione a prove d'esame in un momento così cruciale potrebbe penalizzare ingiustamente candidati qualificati, impedendo loro di accedere a questa importante opportunità. Chiediamo quindi che il Ministero valuti attentamente il calendario, prevedendo finestre temporali che consentano una preparazione adeguata senza compromettere l'attività lavorativa in corso", si legge.
La difficoltà dell'esame: un giudizio sospeso in attesa delle prove
Il programma d'esame ha sollevato diverse perplessità, in particolare riguardo all'ampiezza e alla specificità dei 537 siti elencati. Al momento, tuttavia, ogni valutazione sulla reale difficoltà dell'esame rimane un giudizio sospeso. Finché non saranno rese pubbliche le prove d'esame, non sarà possibile esprimere un giudizio oggettivo e fondato sulla loro complessità e pertinenza. "Auspichiamo che la struttura delle domande e le modalità di somministrazione riflettano una logica di valutazione delle competenze, piuttosto che una mera verifica mnemonica", aggiungono.
Criticità sulle località selezionate
In aggiunta alle perplessità già espresse, AGILO nutre forti dubbi su alcune delle località selezionate per il programma d'esame. "Abbiamo rilevato che diversi siti inclusi risultano chiusi al pubblico o difficilmente accessibili ai turisti. Questo solleva interrogativi sulla reale utilità di studiare a fondo luoghi che difficilmente rientreranno negli itinerari turistici abituali", precisano.
L'abilitazione: un punto di partenza, non di arrivo
"Concordiamo pienamente sull'importanza dell'abilitazione alla professione di Guida Turistica come strumento indispensabile per la lotta all'abusivismo e per la tutela della qualità dei servizi offerti. È fondamentale che il settore sia regolamentato per garantire standard elevati e professionalità.
Tuttavia, è altrettanto importante sottolineare che la formazione di una guida è un processo continuo, non si esaurisce con il superamento dell'esame di abilitazione. L'abilitazione fornisce le basi, ma la vera professionalità si costruisce giorno dopo giorno, con l'esperienza sul campo, l'aggiornamento costante e la specializzazione sui territori in cui si opera. L'esame dovrebbe essere un punto di partenza, fornendo gli strumenti concettuali e metodologici, non una verifica esaustiva di ogni singola nozione".
"Desideriamo inoltre ribadire con fermezza che l'accesso alla professione di Guida Turistica non deve essere riservato (anche se non previsto come requisito di partecipazione) a chi possiede una laurea in archeologia o storia dell'arte, come invece vorrebbero alcune associazioni. Pur riconoscendo il valore di queste discipline, la professione di guida richiede un insieme di competenze più ampio e trasversale, che include capacità comunicative, organizzative, relazionali e una profonda conoscenza del territorio, spesso acquisita anche attraverso percorsi formativi non accademici o esperienze sul campo. Limitare l'accesso alla professione sulla base di una specifica provenienza formativa significherebbe impoverire il settore, escludendo talenti e professionalità che potrebbero apportare un grande valore aggiunto".
L'Associazione AGILO rimane a disposizione per un confronto costruttivo con il Ministero del Turismo e con le altre associazioni di categoria, nell'ottica di definire un percorso di abilitazione che sia equo, efficace e funzionale alle reali esigenze della professione di Guida Turistica. "Confidiamo - concludono -che in futuro, considerando che l'esame sarà annuale, si possano apportare miglioramenti significativi per raggiungere un livello più appropriato e in linea con le esigenze della professione".