Repubblica Dominicana protagonista a Milano con il Ministro del Turismo, David Collado: "La nostra destinazione è un sogno da cui nessuno vorrebbe mai svegliarsi"
Durante il Roadshow 2025 a Milano, la Repubblica Dominicana celebra il turismo record e presenta novità, investimenti e progetti per le agenzie.
In un momento storico in cui il lavoro è sempre più fluido e il desiderio di autonomia cresce, la professione del consulente di viaggi si sta affermando come una valida alternativa per chi cerca un equilibrio tra libertà operativa, crescita personale e realizzazione professionale. Non si tratta più soltanto di vendere viaggi, ma di offrire esperienze su misura, con un approccio consulenziale e relazionale, supportato da strumenti digitali avanzati e da una formazione continua. È questa la filosofia di Evolution Travel, network attivo da oltre 25 anni, che ha contribuito a cambiare il volto dell’intermediazione turistica in Italia. Massimo Turrini è uno dei volti più rappresentativi di questa trasformazione. Ex imprenditore nel settore dell’arredamento, ha saputo riconvertire la sua carriera partendo da una passione personale per i viaggi, fino a diventare Promotore di Riferimento per le Maldive, formatore e punto di riferimento per molti colleghi del network. Lo abbiamo intervistato per farci raccontare come è nato il suo percorso con Evolution Travel, quali sono le difficoltà iniziali, i vantaggi di far parte di un network strutturato e le sue soddisfazioni più grandi in questi sedici anni di attività. Massimo, partiamo dalle origini: cosa ti ha spinto a diventare un consulente di viaggi con Evolution Travel? Dopo il diploma da geometra ho intrapreso la facoltà di Architettura, ma il richiamo dell’azienda di famiglia, specializzata nella lucidatura di mobili, è stato più forte. Ho quindi lasciato gli studi per affiancare mio padre nella gestione dell’attività, con un team di undici dipendenti. Quando è arrivata la crisi finanziaria del 2008-2009, anche la nostra azienda ha cominciato a risentirne. È stato un momento decisivo: ho capito che serviva un piano B. Cercavo qualcosa che mi permettesse di costruire un’alternativa, magari da affiancare all’attività principale. E così, nel 2009, ho incontrato Evolution Travel. Ho visto in quella proposta una possibilità concreta per trasformare la mia passione per i viaggi in un progetto professionale. È stata una scelta guidata dal cuore, ma con la consapevolezza di voler costruire qualcosa di solido. E così è stato. Quali sono state le difficoltà iniziali e quanto ha contato il supporto del network? Le difficoltà più forti non sono arrivate dal mercato, ma dal contesto personale. Mio padre, amici, colleghi… in molti non capivano cosa stessi facendo. Mi dicevano: “Hai già un’azienda, perché perder tempo con qualcos’altro?” Non era cattiveria, ma scetticismo. E quando non trovi appoggio vicino, tutto diventa più faticoso. In quei momenti, il valore del network si è rivelato fondamentale. In Evolution Travel ho trovato un ambiente motivante, dove condivisione, supporto e fiducia non sono solo slogan. E poi c’è stato l’aspetto organizzativo: gestire due attività contemporaneamente richiedeva metodo e disciplina. La formazione e la flessibilità del sistema mi hanno aiutato a costruire la mia nuova identità professionale passo dopo passo. Oggi il tuo lavoro è cambiato radicalmente. Com’è la tua giornata tipo e quali strumenti usi maggiormente? Evolution Travel è diventata la mia attività principale. L’azienda di famiglia è stata chiusa, anche se continuo a collaborare con un’altra realtà imprenditoriale. Penso che oggi un professionista debba puntare su fonti di reddito diversificate. La pandemia ci ha insegnato quanto tutto possa cambiare rapidamente. Le mie giornate iniziano presto: alle 8 sono operativo con il calendario alla mano. Programmo attività con i clienti, momenti di formazione, call con colleghi e spazi dedicati alla famiglia e al tempo personale. La libertà organizzativa è uno degli aspetti che amo di più. Posso decidere dove e quando lavorare. E questo, con strumenti tecnologici aggiornati e formazione costante, ti permette di essere davvero efficiente. C’è una destinazione che senti più tua, come viaggiatore e come consulente? ...
Costanza, passione per la formazione e uno sguardo lucido sull’evoluzione del mestiere dell’agente di viaggio: sono queste le ragioni che hanno portato Pietro Romano, Mesotour Viaggi di Palermo, a essere nominato Agente del Mese da Turismo Attualità per aprile 2025. Per lui è la seconda volta, un riconoscimento che ha accolto con grande soddisfazione. “Sono estremamente contento: queste sono le piccole gratificazioni che ti spingono a fare sempre meglio”, ha commentato. Con quasi 44 anni di attività alle spalle, Romano ha vissuto l’evoluzione profonda del settore turistico, passando dalla biglietteria cartacea alle tecnologie digitali. “Una volta per emettere un prepagato bisognava compilare moduli e andare in aeroporto. Oggi bastano pochi clic. Certo, le complicazioni sono diverse, ma la tecnologia ha migliorato molto il nostro lavoro.” Se la parte tecnica si è semplificata, la relazione con gli utenti si è fatta più complessa. “Il cliente oggi ‘sa tutto’ grazie a internet e agli influencer. Ma spesso si fida più di un reel che della nostra esperienza diretta. Questa è una delle sfide più difficili: far capire il valore aggiunto della consulenza di un agente.” Sul fronte dei social media, invece, Romano ammette un certo distacco: li usa più per svago personale che per attività professionale. “È una mia limitazione, lo riconosco. Preferisco spiegare le cose dal vivo, faccia a faccia. I social sono strumenti potentissimi, ma io sono vecchia maniera: per me il contatto diretto resta fondamentale.” Analizzando la summer in arrivo Pietro Romano conferma ua tendenza già ribadita da diverse analisi di settore: "Il Giappone è la meta più richiesta tra quelle orientali, mentre negli Stati Uniti è New York a conquistare soprattutto le famiglie alla prima esperienza oltreoceano. Thailandia, Indonesia, Maldive e Messico continuano a riscuotere interesse, così come cresce la domanda di viaggi su misura per famiglie con figli". Il prossimo viaggio? Un desiderio di equilibrio e natura: "Sogno il Giappone, sono attratto dal senso di ordine, pulizia e rispetto per la natura e per gli altri che caratterizzano la cultura giapponese". Anche se per Pietro Romano, la vera passione rimangono gli Stati Uniti, di cui è un profondo conoscitore: “Gli Usa sono inesauribili: parchi, città, musica, storia dei diritti civili. Ogni volta c’è qualcosa di nuovo da vedere. Mi fa sorridere chi dice ‘ci sono già stato’ perché ha visitato solo New York e Miami.” Infine, uno sguardo al futuro: “Mi piacerebbe diventare un punto di riferimento per i colleghi più giovani. Trasmettere loro la passione, la dedizione e l’entusiasmo che ho sempre messo in questo lavoro". Giuseppe Focone