Alla scoperta di Matera, bella, sorprendente, un po’ magica, ricca di storia e di storie, location cinematografica tra le più ricercate, Patrimonio Unesco. E Capitale Europea della Cultura 2019. Un ruolo che richiede impegno nei lavori infrastrutturali, nella creatività , nel saper dare un messaggio all’esterno strettamente legato al valore di questa terra, valorizzandola senza recare disturbo alla sua identità
“Matera è la città più antica e anche la più moderna”. Esordisce così l’accompagnatore, materano doc e legatissimo ai Sassi , che ci guiderà alla scoperta di Matera, bella, sorprendente, un po’ magica, ricca di storia e di storie, location cinematografica tra le più ricercate, Patrimonio Unesco dagli anni 90 in primis per il suo particolare sistema del deflusso delle acque che per i suoi Sassi, e che oggi guarda dritto al futuro preparandosi al suo ruolo di Capitale Europea della Cultura 2019. Un ruolo che richiede impegno nei lavori infrastrutturali, che stanno procedendo senza infastidire troppo, sembra, i residenti, nella creatività , nel saper dare un messaggio all’esterno strettamente legato al valore di questa terra, valorizzandola senza recare disturbo alla sua identità, e aprendo anche una finestra su tante piccole località di pregio che circondano Matera e rappresentano la Basilicata.
Dalla terrazza di Piazza Vittorio Veneto e dalla terrazza di Piazza Pascoli, la città dei Sassi ti colpisce e ti chiama alla sua scoperta , di giorno si propone con una immagine di intrecci di mura scavate, stratificazioni , cisterne, porte , piccole finestre, orti, mura, terrazze che sono poi i tetti di altre abitazioni , e di notte si porge con l’immagine di un presepe con mille luci, qualcosa di sospeso con un alone di mistero. I Sassi di Matera sorgono su uno dei versanti di un canyon scavato nel tempo dal torrente Gravina (Sasso Caveoso e Sasso Barisano), mentre sull’altro versante si estende , come macchia verde e petrosa, tra ferule , piante di timo e origano, il Parco della Murgia materana, o anche Parco Archeologico Storico naturale delle Chiese Rupestri: una natura selvaggia scelta molto spesso come location cinematografica per le scene della crocifissione , un luogo particolare frequentato da greggi, puntellato di ovili e grotte, e che custodisce anche gli insediamenti più antichi del territorio, quello che rimane delle Chiese rupestri, quasi 150, con la loro atmosfera silenziosa e pitture antiche da ammirare. Allontanandosi da Matera da non perdere la visita alla Cripta del Peccato originale. Ma Chiese rupestri dal fascino silenziosi si ammirano anche nella parte dei Sassi come la Madonna delle Virtù e San Nicola dei Greci.
Matera, con i suoi palazzi signorili, chiese dalla memoria bizantina, architetture romaniche, e i Suoi Sassi sono stati raccontati con emozione nel 1945 da Carlo Levi nel suo “Cristo si è fermato a Eboli”, (film nel 1979) diventato un manifesto sociale e di denuncia di come vivevano i contadini nelle case grotta in monolocali insieme agli animali da cortile. Da non perdere a Palazzo Lanfranchi, in pieno centro, l’occasione di ammirare il grande pannello pittorico “Lucania 61” di Carlo Levi , un affresco sull’umanità dolente, la famiglia, il lavoro, la lotta politica e sullo sfondo la sua visione della Basilicata. La situazione denunciata nel libro di Levi del quotidiano dei Sassi , fu considerata e definita “una vergogna italiana”, fu debellata nel 1952 con la legge de Gasperi con lo svuotamento dei Sassi , e a seguire con il Piano casa Fanfani gli abitanti dei Sassi furono destinati alle case Popolari, costruite con criteri moderni. Così i Sassi, la grande città che fino al 1600 aveva vantato un sistema idrico di scolo e cisterne molto evoluto, giardini pensili e un clima temperato, a seguito del suo degrado fu praticamente abbandonata fino agli anni 70 e 80 quando prese il via il recupero e la riqualificazione coinvolgendo in primis interessati con almeno due anni di residenza a Matera grazie a finanziamenti dello Stato Italiano in concessione al Comune di Matera. E così è inziata una nuova vita, e una nuova storia: molti i ritorni di alcuni abitanti e il via a nuovi agglomerati di abitazioni , piccoli alberghi, B&B, piccole imprese, caffè, botteghe artigiane , sempre rispecchiando l’architettura di una città scavata e nel rispetto della sua identità e storia.
In parallelo il turismo ha preso forza sia domestico che internazionale, tutti alla scoperta di questo habitat, un flusso che rinforza la movida spontanea dei Materani che amano vivere la propria città.
La Civita, poi, è ricca di arte e storia e di fermento culturale a cominciare dal Duomo che protegge i Sassi, capolavoro romanico, la stupenda Chiesa in stile gotico romanico di San Giovanni Battista , i suoi musei come Palazzo Lanfranchi, palazzo seicentesco di grande pregio, che ospita il Museo D’arte Medievale e moderna, e il Museo Ridola, Museo Archeologico Nazionale. Tra le altre attrazioni-per capire pienamente l’anima di Matera non bastano pochi giorni- Casa Ortega, testimonianza della presenza del grande artista spagnolo, e Casa Noha per un suggestivo viaggio multimediale nella città.
Un legame stretto e antico quello tra Matera e i suoi dintorni e il cinema. Il suo territorio e la sua conformazione hanno richiamato, affascinato ed emozionato addetti ai lavori per raccontare storie. Quaranta film in cinquanta anni e ancora si continua tra cinema e fiction, un percorso avviato fin dagli anni 50 quando Matera rappresentava il sud, la povertà e l’abbandono. E tutti i grandi nomi hanno subito questo fascino, da Pier Paolo Pasolini a Francesco Rosi, dai fratelli Taviani a Michele Placido, da Tornatore fino a Mel Gibson. Una terra che ha qualcosa di sacro se è stata scelta da Pier Paolo Pasolini per il suo Vangelo secondo Matteo e da Mel Gibson per la sua Passione.
Basta allonanrasi di poco da Matera per immergersi in una natura dolce e silenziosa e strade poco frequentate. Dopo tornanti nel verde appaiono luoghi che meritano attenzione, ricchi di storia, tradizioni e vestigia. Come Miglionico con il suo Castello del Malconsiglio, dall’aspetto maestoso, famoso per la congiura dei Baroni nel 1485 di cui si racconta la storia con mezzi audiovisivi per i visitatori. O Irsina, importante centro culturale e religioso del Medio Evo che conserva con grande orgoglio una statua in pietra che raffigura Santa Eufemia attribuita al Mantegna. Ed è a Irsina che in giugno si celebra la festa delle Torri Umane in onore della Madonna, cui partecipano tanti giovani con senso di devozione. E ancora Montescaglioso, che ebbe il suo sviluppo iniziale intorno all’abbazia di San Michele Arcangelo (1079), e che ancora oggi vanta un Carnevale tradizionale, ricco di maschere costruite con materiali semplici per lo più riciclati. O Tricarico , che si affaccia sulla vallata del fiume Basento, patria del sindaco-poeta Rocco Scotellaro, con un centro medievale di pregio e resti di un quartiere arabo. Qui è grande il fermento per le radici della musica popolare e degno di nota è il Carnevale, “L’màsh-k-r ”, figuranti travestiti da “mucche” e “tori” in giro per la città al suono dei campanacci.
Matera è anche tradizione, riti e buona cucina. Basta pensare alla festa della Madonna della Bruna , 2 luglio, che coinvolge tutta la città, e la cui anima è la processione della Madonna su un carro artistico di 12 metri costruito ogni anno da artigiani su vari temi biblici. A fine processione il carro viene preso d’assalto perché è di buon auspicio riuscire a portarsi a casa un pezzo , una operazione non facile ma per chi ci riesce di grande soddisfazione .E il valore di questa festa la ritroviamo all’interno del ristorante La Cantina della Bruna, tra i Sassi, una vecchia cantina ristrutturata con passione dal proprietario , Michele Vizziello, dove si conservano le luminarie legate alla festa e altri ricordi. E chi frequenta questo locale può gustare i piatti tipici, un ottimo vino e farsi raccontare da Michele storia e spirito della festa. Ricca la tavola lucana, con qualche influenza della vicina Puglia, a cominciare dal pane IGP di Matera dalla forma particolare, i vini, i formaggi, le paste fresche, i peperoni cruschi ..., l’olio pregiato : semplicità, gusto e genuinità.
Alla vigilia del 2019, è forte l’impegno di Apt Basilicata, riconoscendo a Matera in primis il ruolo di “ motore del turismo lucano”, e allargando lo sguardo un po’ a tutta la regione. Rientra in questa ottica il progetto Openspace, da realizzare al Palazzo dell’Annunziata a Matera, uno dei punti di forza del programma dell’Apt, dove si racconteranno i 131 comuni lucani che tra spazi espositivi, isole multifunzionali, desk informativi, aree condivise, uffici e laboratori, con la Città dei Sassi porta d’accesso per l’intera regione. Intanto nel 2016 sono arrivati in Basilicata 717.270 persone( + 6,3% ) mentre le presenze registrate sono 2.345.593 ( + 1,8%). I turisti stranieri che scelgono la Basilicata arrivano da Francia, Stati Uniti, Regno Unito , Germania e i maggiori incrementi riguardano Canada , Russia, Giappone e Svizzera. Sul fronte del turismo domestico i turisti arrivano prevalentemente da Puglia + 4%, Campania + 9%, Lazio + 5%, Lombardia + 10%. Maggiori incrementi si registrano per Toscana, Emilia Romagna , Marche e Calabria. Nella città di Matera sono arrivati 250.093 visitatori (+16,4 %), e a Potenza 37.679 ( +2,4 % ). In crescita la ricettività tra alberghi, anche di qualità, case per ferie e bed & breakfast. Avviata bene la stagione 2017 anche se per il grande freddo e nevicate la primavera del turismo ha stentato un po’ a ripartire.
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