“Palazzo di Varignana per 2 giorni si è trasformato in un laboratorio di idee, best practice e visioni, che ha coinvolto profili noti dell’industria del turismo ed un’audience selezionata proveniente anche dall'estero – queste le parole di Nicola Romanelli, fondatore e presidente di Travel Hashtag, che per l’edizione italiana 2024 ha scelto la struttura di lusso a Bologna, coerentemente con la tematica presentata.
#thenextdecadeofluxurytravel l’hashtag ufficiale dell’evento che si è concentrato su una fetta di turismo sempre più in crescita su cui, secondo Alessandra Priante, direttore Europa di UNWTO, è necessario puntare per combattere il fenomeno dell’overtourism: “Puntare sul turismo di lusso significa investire sull’occupazione – spiega – e in Italia, dove la disoccupazione è ancora alta in particolare quella giovanile e quella femminile, c’è molto lavoro da fare, iniziando dalla riqualificazione delle figure con green skills e data analysis. Il luxury travel cerca assistenza e valore umano, oltre che un’attenzione particolare alle sostenibilità, anche sociale”. Conferma la ricerca di un’interazione umana di qualità Diego Renda, head of training di LQA, soprattutto nel racconto delle esperienze e della storia del territorio: “Gli ospiti oggi scelgono il lusso perché sono alla ricerca di tempo e vogliono poter passare una vacanza senza pensare a nulla; vogliono al contempo però qualcuno che gli dia la possibilità di scoprire il più possibile all’interno degli hotel”. La personalizzazione, si sa, è alla base del turismo di lusso, quindi “dobbiamo lavorare sul servizio e sulle esperienze che siano in grado di andare oltre al già visto e già sperimentato. È necessario oggi, per fare la differenza, intercettare l’esigenza di un viaggiatore che ancora non si conosce”: parola di Gloria Armiri, group brand manager tourism & hospitality division di Italian Exhibition Group. Un settore, quello dell’ospitalità, che si riserva una fetta di mercato del 20% di fatturato, con solo il 4% di hotel sul totale, secondo i dati riportati dal giornalista moderatore Massimiliano Sarti.
Per quanto riguarda le destinazioni, secondo le previsioni di Booking.com nel 2024 assisteremo ad un equilibrio tra piccoli budget e la voglia di lusso: “Il 50% dei turisti vuole viaggiare in destinazioni dove il costo della vita è inferiore rispetto a quello del proprio paese – riporta Alessandro Callari, manager Italia/Malta/Israele di Booking - il 41% degli intervistati sarà poi disposto ad acquistare pass giornalieri per utilizzare i servizi di un hotel a cinque stelle piuttosto che soggiornarvi effettivamente e il 37% vorrebbe noleggiare una barca o une yacht per una giornata. In generale il 62% intende tenere d’occhio dritte e offerte di viaggio per viaggiare al top spendendo poco”. Il 2024 sarà anche l’anno degli upgrade, secondo il sondaggio di Booking.com, con il 54% degli intervistati che pagherebbe per un upgrade dell'alloggio, ad esclusione dei viaggiatori tedeschi e americani, di cui rispettivamente il 43% e il 59% sono meno propensi a pagare per l’upgrade dell'alloggio, e il 47% che pagherebbe per l’upgrade del volo o del treno. “Il 47% addirittura farà saltare la scuola ai figli per poter viaggiare in bassa stagione e permettersi esperienze di lusso – sottolinea Callari. Nel nostro paese l’espansione dell’offerta del turismo alto di gamma è iniziata già nel 2023, con l’Italia che va a posizionarsi come meta attrattiva per investimenti nel settore e con un fatturato e un volume in crescita rispetto al 2022, segnando un anno di grandi successi. “La tariffa media sale dell’11% rispetto al 2022, con gli arrivi internazionali che pesano dell’85% sul totale YTD e uno share del +2% sul 2022. USA, Arabia Saudita, Australia, Brasile e UAE sono mercati da tenere d’occhio per quanto riguarda l’alto di gamma”. Grazie al sondaggio Booking.com ha delineato un profilo completo del cliente alto di gamma: si tratta di un turista che prenota con largo anticipo, con una finestra di prenotazione in aumento del 5% sul 2022, che soggiorna più a lungo, con una durata del soggiorno medio di 2.6 giorni, +16% rispetto ad alberghiero, dalla provenienza internazionale, con l’85% degli arrivi internazionali contro il 65% in Italia e una forte attrazione verso i paesi extra EU, una clientela di solo traveller in crescita del 24% sul 2022 e attenta alla sostenibilità, con il 73% che è più propenso a prenotare una struttura che adotti pratiche sostenibili.
Un esempio italiano virtuoso di città che si presta sempre più ad accogliere il turismo di lusso è Bologna, al centro dei flussi turistici grazie ad una stazione efficiente e ad un aeroporto che ha visto una ripresa post covid più rapida di quanto ci si aspettava, secondo Nazareno Ventola, amministratore delegato dell’aeroporto di Bologna. “Oggi Bologna è diventata una destinazione, e non più solo un luogo, scelta anche per altro oltre che per motivi universitari, fieristici e sanitari – afferma Stefano D’Aquino, responsabile incoming Bologna Welcome – oggi siamo in grado di mettere l’ospite al centro, fornendogli prodotti turistici adeguati; oggi si è scelto di posizionare Bologna sempre più per la sua vocazione culturale (di cui fa parte ovviamente anche la gastronomia, declinata in esperienze partecipative)”. USA, UK ed Europa, in particolare il Nord Europa, i mercati da tenere d’occhio per la città, anche se la crescita si registra in maniera abbastanza uniforme, con un significativo ritorno anche dell’Estremo Oriente. “Puntiamo sulla cultura, sui motori, non solo intesi come la visita ai musei delle auto ma anche alle esperienze negli autodromi e con i simulatori, e sulla musica – continua D’Aquino – l’ospite è sempre al centro, e in questa visione abbiamo scelto di offrire opportunità garantite programmabili già pre partenza: prima ancora di partire il turista è in grado di crearsi da casa un pacchetto turistico di visita di Bologna”. La fondazione si dimostra aperta a creare sinergia con i territori limitrofi, andando a superare quei confini territoriali che per gli ospiti non sussistono affatto. “La sfida della fondazione oggi è quella di puntare sui tre assett più rilevanti: gastronomia, cultura e sport, in termini di valorizzazione e integrazione fra di essi – conclude il responsabile dell’incoming - puntiamo su questi tre aspetti con un occhio internazionale e con la ferma priorità di promuovere il territorio lavorando anche sempre più sulla qualità dell’accoglienza”.