Esperti, dedicati, sempre aggiornati, convincenti. I Personal Travel Specialist sono una rete di 72 professionisti lanciati dal Gruppo Uvet, distribuiti in quasi tutte le regioni d’Italia (ne mancano solo 4, ndr), che si distinguono per competenza, preparazione e per la capacità di garantire un servizio e un’assistenza personalizzata e studiata ad hoc. A guidarli è Glauco Autieri, alle spalle 26 anni in Alpitour, Direttore Generale Uvet Personal Travel Specialist dal novembre 2015. Lo abbiamo incontrato.
Che cos’è un Personal Travel Specialist?
È il nuovo modo di vendere viaggi e vacanze, un modo che soppianta agenzie e web, una modalità di vendita diretta tra lo specialista e il cliente finale. Un professionista a disposizione 24 ore su 24, anche il sabato e la domenica, che offre al cliente un contatto diretto e personale.
Cosa lo rende speciale?
Perché vale la pena preferirlo ai canali
tradizionali?
In primis per la competenza e la preparazione, asset centrali dei PTS. Si tratta di professionisti che hanno almeno 3-4 anni di lavoro in agenzia, ma in realtà in gran parte vantano tanti anni di esperienza e in più hanno alle loro spalle la grande macchina di UVET, per cui hanno tutti gli strumenti necessari per garantire un servizio completo, soddisfacente, sicuro. Sono una sorta di “agenzia mobile”, che possono vendere il 96% di prodotti sul mercato, spaziando dall’estremo lusso al low cost, quindi proponendo un’ampia gamma di scelta, in grado di soddisfare qualsiasi esigenza e desiderata. In più non hanno confini territoriali per cui possono essere basati a Milano ma vendere a Napoli, prendendo appuntamento a domicilio a seconda dei bisogni del cliente.
Quali attitudini e
competenze deve avere?
Le skills principali sono sicuramente esperienza consolidata; doti di relazione da mantenere e sviluppare nel tempo; capacità di aggiornarsi e selezionare le informazione giuste per saper convincere; capacità di muoversi nel mondo dei social non per creare relazioni personali ovviamente, ma per farsi conoscere e qualificarsi.
Il suo identikit…
Sicuramente deve avere almeno 3-4 anni d’esperienza in agenzia, ma può essere giovanissimo, come il mio pupillo, un ragazzo pugliese di appena 21 anni. Più in generale vanno dai 35 ai 55 anni: professionisti completi, che hanno dimestichezza con tutti gli strumenti necessari per scegliere e prenotare un viaggio. Un aspetto importante è che usano i Fondi di Garanzia di Uvet, questo rappresenta un grande valore aggiunto. Inoltre, rispetto ad altre organizzazioni, non puntiamo ad avere un numero infinito di specialisti, ma puntiamo ad averne cento di grandissima qualità e professionalità. “We do it different” è il nostro claim: svolgere un’attività tradizionale in un modo inedito.
In cosa si differenzia il Personal Travel Specialist
da un consulente di viaggio?
Non è un consulente di viaggio perché non è un servizio a pagamento e il cliente paga la stessa cifra che spenderebbe acquistando online o in agenzia. Ecco perché il nostro pay-off è “Non consulenti di viaggi ma gente del mondo”.
Come è nato questo progetto?
È un’idea nata dal Gruppo Uvet per presidiare tutti i canali distributivi del leisure e del business travel.
Qual è il suo ruolo?
In qualità di direttore generale seguo tutta la parte organizzativa, sono responsabile degli obiettivi definiti e condivisi, del recruiting, del coordinamento e della formazione di tutte le risorse umane. Sono altresì responsabile di tutte le attività di comunicazione e marketing, anche sui social media. Ad affiancarmi sono 6 persone dello staff interno.
Quali sono gli obiettivi?
Il fatturato è in crescita, il nostro obiettivo è arrivare a 5 milioni di intermediato tra tour operator, biglietteria e voucher di hotel.
Qual è il target della vostra clientela?
È un progetto giovane, nato da appena 16 mesi, una fotografia precisa del nostro interlocutore potremmo darla tra un paio d’anni, per ora abbiamo constatato che il nostro è un pubblico eterogeneo, compreso nella fascia d’età che va dai 18 ai 64 anni.
Cosa e come sta cambiando il ruolo di tour operator
e agenzie di viaggio?
È indubbio che sia in atto un cambio comportamentale del consumo nel mondo del turismo. Non chiuderanno mai le agenzie, ma si moltiplicheranno le possibilità di acquisto del prodotto turistico. La figura del Personal Travel Specialist è la risposta più innovativa e più contemporanea al bisogno di avere un servizio cucito su misura. n
Risale solo a qualche settimana fa la Convention Personal Travel Specialist “We do it Different” che per due giorni ha visto protagonisti attivi tutti coloro che, quotidianamente, svolgono questa attività sull’intero territorio nazionale. L’incontro si è svolto a Tirrenia, presso il TH GREEN PARK RESORT, grazie anche alla collaborazione del Direttore Commerciale di TH Resorts, Stefano Simei. Per i PTS è stato un momento di confronto, di analisi dei dati, di relazione e di presentazione di esperienze reali di lavoro, il tutto con l’obiettivo di migliorarsi sempre di più. Sono inoltre stati premiati coloro che si sono contraddistinti come eccellenza nei vari ambiti di vendita nell’arco della stagione invernale con i “Winter Challenge”. “Sono stato davvero contento di vedere come, in solo 16 mesi di lavoro, abbiamo costruito e realizzato un progetto distributivo che prima non esisteva - il commento di Glauco Auteri, Responsabile Personal Travel Specialist - “Abbiamo voglia di distinguerci non per numeri di agenti ma per la qualità delle persone impiegate, per il modo di comunicare e per lo stile di vendita. I risultati conseguiti dal team sono eccellenti, in costante crescita a dimostrazione effettiva della validità della nostra proposta di servizio. La competenza e la preparazione rimangono asset centrali di ognuno dei PTS, utili ad alimentare la reputazione dell’intero sistema. La cosa più bella e sorprendente è che sfruttiamo al meglio tutti gli strumenti digitali disponibili dal web al social, ma soprattutto che vendiamo di persona”. Durante la convention, i Personal Travel Specialist hanno raccontato le proprie singole esperienze e la propria attività quotidiana. E’ stato evidenziato come il concetto di “smartworking”, tipico di questa attività, permette a persone che hanno anche impegni familiari importanti, di mantenere il proprio status professionale con buoni redditi e soddisfazioni.