Il tour operator è pronto per affrontare la prima estate in cui si torna a viaggiare senza pensieri e lo fa potenziando la forza aerea e spingendo forte sulle destinazioni di punta. La comunicazione investe su TV/radio/WEB. Ne abbiamo parlato con Alessandro Seghi, Direttore Commerciale Trade Alpitour World e Tommaso Bertini, Corporate Chief Marketing Officer di Alpitour World.
Quali sono state le destinazioni più vendute nel 2022?
A.S.: Nel 2022 la destinazione top è stata senza dubbio il Mar Rosso, ma tra quelle che hanno avuto una ripresa migliore possiamo annoverare anche Zanzibar, Kenya, Maldive e Repubblica Dominicana. Dal punto di vista dei vari marchi la ripresa è stata omogenea, con punte di merito per Bravo, su cui abbiamo inserito anche nuovo prodotto.
Quali le destinazioni su cui puntate maggiormente per l’estate 2023?
A.S.: Abbiamo costruito l’estate 2023, contando i mesi da maggio a fine ottobre, dando grande spazio al prodotto da scaffale per le agenzie di viaggi e programmando a sistema circa 500mila posti volo dall’Italia per l’estero ma anche per rimanere nella stessa Italia. Quest’anno a differenza degli ultimi 3 anni il corto raggio sarà molto più regolare e quindi si tratta di un prodotto che funzionerà bene su metà maggio/fine maggio. Di contro la stagionalità tornerà ad esser più dilatata su tutte le destinazioni disponibili, portando quindi la destinazione Italia sugli scudi. Il top seller estivo rimane il Mar Rosso con Sharm el-Sheikh, Marsa Alam e le crociere sul Nilo, a seguito di una stagione invernale da record che ha registrato più di 6mila pax da novembre ad oggi. Ad oggi abbiamo confermato già il 10% di quello che pensiamo di poter ottenere su base stagionale, e vediamo crescere tutte le destinazioni rispetto ovviamente allo scorso anno ed alcune anche rispetto al 2019. Rimangono leggermente più indietro i Caraibi, Cuba, Messico e Capo Verde. Rispondiamo allo scarso entusiasmo verso Capo Verde investendo per il rilancio, raddoppiando Boa Vista, con una seconda struttura Bravo in apertura verso i primi di maggio.
Quali le strategie per promuoverle?
A.S.: Le nostre strategie di promozione passano inevitabilmente dai sistemi di incentivazione diretti al trade su base trimestrale, come ad esempio extra o over commission per spingere il mare Italia e il lungo raggio con prenotazioni attraverso Lyte. Nei mesi di febbraio, marzo e aprile incentiviamo le vendite per partenze su questi stessi mesi. Attività e campagne di comunicazione nazionale diretta non faranno altro che aiutare mesi già importanti come ad esempio aprile, per cui ci aspettiamo volumi molto alti. Tutte queste campagne ovviamente spingeranno a portare la clientela direttamente in agenzia.
Quali sono i vostri obiettivi di vendita e che trend state registrando attualmente?
A.S.: I nostri obiettivi di vendita sono legati a un risultato complessivo registrato quando le 3 società erano ancora separate, nel 2018. In generale vorremo che la somma dei tre risultati possa essere minore rispetto al totale di quest’anno. Abbiamo già recuperato quota in fase di avvio vendite per le partenze invernali, e da poco superato il 10% sull’estate.
Come cambia il prezzo pratica medio?
A.S.: Senza dubbio le quote medie si stanno alzando. Per combattere la crescita dei prezzi si assiste quindi ad una parziale riduzione della durata dei soggiorni, poiché il cliente decide di fare meno giorni, non perdendo il piacere della vacanza. Conseguenza indiretta anche lo switch di brand, che a loro volta stanno cambiando alcune politiche, in risposta ad una clientela che cerca prezzi più bassi. La politica bagaglio di Eden Viaggi ad esempio è oggi sempre più stratificata fino ad ammettere partenze senza bagaglio. In generale assistiamo ad uno slittamento verso il basso o verso l’alto, andando a vendere meno le pratiche di medio valore.
Quanto conta per voi il mercato agenziale e quali iniziative avete per le adv?
A.S.: Supera il 90% del nostro giro d’affari. È per questo che teniamo vivo il rapporto con il trade grazie al nostro programma di incentivazioni e alle varie attività di formazione. Una fra tutte: il roadshow di 40 tappe partito a fine gennaio e terminato agli inizi di marzo, che ci ha portato ad incontrare circa 100 adv per ogni singola tappa. Abbiamo scelto città e in generale zone meno battute da tutti i roadshow per avvicinarsi davvero a tutte le agenzie.
Dal punto di vista comunicativo Alpitour World ha recentemente subito un grande rebranding. Quali i cambiamenti maggiori e quali invece i punti fermi?
T.B.: L’identità visiva e verbale sono inevitabilmente cambiati: abbiamo imparato ad utilizzare un nuovo tono di voce pur restando conformi ai tre principi che sono stati i punti fermi del restyling. È stato un cambiamento iniziato già prima della pandemia con trevolution, con la riduzione del numero dei marchi, la chiarificazione della loro architettura e l’identificazione di ognuno di essi con un proprio tono di comunicazione.
Parliamo degli investimenti su TV/radio/WEB.
T.B.: Gli obiettivi di crescita a livello comunicativo per Alpitour World sono due: awareness e soprattutto consideration. Lo scorso anno abbiamo investito sull’area mainstream (quindi Francorosso, Bravo e Alpitour) per tentare di cambiare la percezione del cliente finale rispetto ad una concezione villaggistica prettamente anni ’80. Per questo e i prossimi anni abbiamo in mente un percorso di crescita importante per agganciare sempre più il consumatore finale. Intanto a maggio 2023 partirà una campagna di comunicazione su media tradizionali, online e sul digital quindi sui social media; inoltre ci avvarremo di una partnership in esclusiva con una radio. Ultima chicca: grande attesa per il 2024, anno in cui Turisanda compirà 100 anni.