Presentata al Senato della Repubblica “GimmeGuide”, la nuova piattaforma di booking che metterà in contatto diretto, in tutta Italia, luoghi d’arte e cultura con i visitatori, includendo guide ed accompagnatori abilitati. L'iniziativa è promossa dalla startup AgeendaWiFi in collaborazione con la Fondazione Santagata per l'Economia e la Cultura.
“GimmeGuide intende sfruttare la digitalizzazione come strumento per valorizzare il prodotto turistico e contrastare l’abusivismo – parola di Ullas Gallarato, fondatore Ageenda WiFi - l’obiettivo è quello di rendere più agevole la vita e le esperienze sia per la guida che per il turista, dando accessibilità anche alle persone con disabilità uditiva, con trascrizione dell’audio della guida, visiva, seguendo l’audio della guida attraverso lo smartphone, e motoria, riportando sul portale il grado di accessibilità delle locations”.
Su GimmeGuide le guide e le location culturali potranno iscriversi gratuitamente e promuoversi caricando le proprie esperienze, per essere prenotate più facilmente e in qualsiasi momento. Il turista, oltre a prenotare la visita, anche basandosi su feedback e recensioni di altri utenti, potrà decidere se concludere il pagamento includendo l’accompagnatore o guida abilitata, in funzione delle proprie esigenze, cioè filtrando per interessi, data, orari e per scelta della propria lingua. L’app collegata al sito responsive, verrà inoltre utilizzata anche durante la visita: visto che le proiezioni vedono il 2020 come l’anno di russi, cinesi, brasiliani ed indiani in Italia, la guida avrà la possibilità di parlare (in italiano) attraverso il proprio smartphone, che tradurrà simultaneamente la spiegazione. E i turisti, a loro volta potranno ascoltare, ciascuno nella propria lingua, direttamente dal loro telefono.
Si è partiti dal presupposto di far collimare una domanda che cerca il nostro paese nei motori di ricerca online con una risposta che porta l’Italia soltanto all’ottavo posto dei paesi più visitati al mondo. Ci si rivolge in primis al turismo culturale, in forte crescita secondo i dati forniti da Paola Borrione, direttrice della Fondazione Santagata: “In incremento del 7%, i turisti culturali sono turisti alto-spendenti, con 129€ di spesa media al giorno contro le 106€ della media, che chiedono la possibilità di prenotare online le visite guidate, di approfondire i contenuti tramite audioguide e visite guidate, ma soprattutto cercano visite in orari diversi rispetto a quelli consueti”.
“Gli utenti che prenotano i servizi GimmeGuide potranno godere della copertura assicurativa per i casi di annullamento – conclude il ceo Gallarato – sulla piattaforma verrò creata inoltre una sezione ad hoc dedicata alle convenzioni. Compilando il form di contatto ogni associazione potrà richiedere di accedere al programma convenzioni che permetterà loro di inserire e/o prenotare le esperienze con condizioni di riguardo e prezzi scontati”. Altri plus: il free WiFi, offerto in mobilità direttamente dalla guida, e il gps – tracking turisti, che comunicherà alla guida i turisti distanti tramite smartphone o braccialetto smart per i più piccoli, così da poter coprire anche tutto il mercato del turismo scolastico.
Presentato per l’occasione anche il progetto “Stop turismo abusivo”, promosso dalla stessa startup AgeendaWiFi, che vedrà coinvolte le associazioni nazionali di guide ed altri stakeholder del settore, come ConfGuide, Fiavet, Federagit, AIGAE, ANGT, AIAV, CNA Turismo,
Federturismo e ANCI, con l’obiettivo comune di contrastare il crescente fenomeno dell’abusivismo in tutte le sue forme. Sul portale GimmeGuide infatti potranno iscriversi solo guide o accompagnatori dotati di abilitazione professionale, mentre le agenzie di viaggio, potranno prenotare le guide solo se in fase di iscrizione avranno indicato i parametri necessari alla qualifica di adv non abusiva.
“La campagna “Stop Turismo Abusivo” va sposata senza esitazioni - sprona Fulvio Avataneo, presidente di AIAV - Ogni anno l’abusivismo fa perdere miliardi di euro, non solo alle imprese private, ma anche all’erario e, non ultimo, al consumatore, che non è garantito”. Un danno che non è percepito in tutta la sua portata, sottolinea Ivana Jelinic di Fiavet: “E’ un problema innanzitutto culturale: finché il tema non sarà colto chiaramente dall’opinione pubblica, non ci saranno risposte adeguate da parte del legislatore”.