Alessandro Callari, regional manager Italia, Malta e Israele di Booking.com in occasione del www.travel-hashtag.com di Cremona ha fotografato le motivazioni di viaggio del turista internazionale nelle città d’arte medio-piccole e le relative differenziazioni per singole nazionalità, focalizzandosi sui trend e le opportunità di questo segmento per il 2023.
“La ripresa del turismo italiano post pandemia è stata inizialmente supportata dalla stagionalità, nel 2021 – ha affermato Callari – l’Italia si è infatti concentrata sull’alta stagione e sulle destinazioni balneari. Nel 2022 poi abbiamo registrato la miglior estate di sempre, avvicinandoci nel corso dell’anno ai dati pre pandemici. È mancato però volume di prenotazioni nell’ultimo trimestre, a causa della scarsa attrattività delle città d’arte e di una visione a lungo termine sul quarto trimestre dell’anno. Sicuramente l’incertezza è ancora tanta, ma nel 2023 sembra tornata la voglia di Italia, con una fortissima crescita delle ricerche sulle destinazioni del nostro paese a fine 2022 ma soprattutto a gennaio 2023. Sarà questo il miglior anno di sempre? Seguendo i dati Booking.com potremmo tranquillamente aspettarcelo; sicuramente notiamo un rinnovato interesse sull’Italia con una finestra di prenotazione più larga, e il grande ritorno dell’advance booking”.
È interessante focalizzarsi sul confronto della crescita delle grandi città d’arte, le principali, ovvero Roma, Milano, Venezia, Firenze e Napoli, con 10 città d’arte “minori”, ossia Cremona, Mantova, Bologna, Pisa, Siena, Lucca, Perugia, Padova, Vicenza e Urbino. In generale si nota che le città d’arte stanno crescendo più della media nazionale rispetto allo scorso anno, mettendo a confronto le principali con le “minori” però si evidenzia che ad inizio marzo le città medio piccole sono cresciute meno rispetto alle grandi per finestra di prenotazione. Man mano che ci si avvicina al terzo trimestre ovviamente il focus si sposta sempre più verso le destinazioni balneari. “Per le prenotazioni del 2023 c’è un approccio generale di grande stagionalità con un picco sull’estate – racconta il manager – la differenza tra le città medio piccole e le città grandi si nota in particolare sull’ultimo trimestre, soprattutto a causa di importanti eventi nelle grandi città che spingono quindi le prenotazioni. Questo è un esempio che potrebbe essere applicato anche nelle destinazioni minori, come succede a Lucca con il Comics. Di media la tariffa dei soggiorni nelle grandi città d’arte è più alta rispetto a quella delle medio piccole, ma anche questa può essere vista come opportunità per le destinazioni minori che con una tariffa mediamente più bassa possono aspirare a review più alte sul nostro portale”. I dati di Booking.com registrano una crescita della tariffa media in Italia e una predominanza del comparto dell’hotellerie sulle città d’arte contrariamente alla maggioranza dell’extra-alberghiero sull’intero paese.
Ma chi prenota le città d’arte medio-piccole? “I viaggiatori italiani restano ad oggi i primi della lista, ma si registra che più del 50% delle prenotazioni sul nostro paese arrivano da viaggiatori internazionali. Questo è un concetto che viene estremizzato sulle città d’arte, in particolare sulle più grandi – afferma Alessandro Callari – mercati come Germania, Regno Unito e Spagna sono particolarmente interessate a visitare queste località, seguiti da Francia, Polonia, Stati Uniti, Olanda, Svizzera e Belgio”.
Zoommando su Cremona, città che quest’anno ha ospitato l’unica tappa italiana del Travel Hashtag, i viaggiatori di ogni nazionalità la consigliano per il suo centro stoico, per la cattedrale, per la cultura, per le passeggiate, per i musei, per il cibo e per la tranquillità. “Particolarmente interessati all’aspetto culturale sono gli americani, a differenza degli inglesi – continua Callari - mentre il cibo è un driver importante per i viaggiatori tedeschi. Concludendo l’identikit delle città d’arte medio-piccole possiamo affermare con convinzione che c’è ottimismo per il 2023, così come si nota un forte ritorno della domanda internazionale e una crescita delle tariffe, che restano comunque più basse rispetto alle città principali. Le review sono più alte e si nota in generale maggior attenzione al cliente. Da non sottovalutare le opportunità offerte da eventi culturali ed esperienziali per colpire i viaggiatori internazionali”.