Meeting industry italiana: positivi tutti i principali indicatori. Presentato a Roma l'Osservatorio Italiano dei Congressi e degli Eventi, lo studio di settore sull'industria italiana del turismo congressuale e degli eventi promosso dall'associazione Federcongressi&eventi e realizzato dall'Alta Scuola di Economia e Relazioni Internazionali dell'Università Cattolica del Sacro Cuore.
Dalla ricerca è emerso che nel 2017 in Italia sono stati complessivamente realizzati 398.286 eventi con un minimo di 10 partecipanti ciascuno e della durata minima di 4 ore, per un totale di 29.085.493 partecipanti. Ben l’82,7% degli eventi si concentra nelle classi di partecipanti comprese tra le 25 e le 99 persone: in particolare, nella classe tra le 25 e le 49 persone è ricaduto il 45,7% degli eventi e il 25,1% dei partecipanti e nella classe tra le 50 e le 99 persone il 37% degli eventi e il 36,8% dei partecipanti. Gli eventi con almeno 500 persone risultano in crescita, pur costituendo ancora solo l’1,4% degli incontri totali e il 16% dei partecipanti. La durata media degli eventi è risultata pari a 1,41 giorni come nel 2016, senza differenze significative per area geografica. Gli eventi della durata superiore a un giorno hanno rappresentato il 20,9% del totale e hanno totalizzato 12.557.000 partecipanti e circa 29.545.000 presenze sul territori, registrando una diminuzione di presenze del 4% rispetto al 2016 a causa della riduzione della durata degli eventi da più di un giorno.
La natura degli eventi ospitati è stata approfondita facendo unicamente riferimento ai dati forniti dalle sedi che hanno partecipato alla ricerca compilando in modo completo il questionario utilizzato per la rilevazione dei dati. Con riferimento alla provenienza geografica dei partecipanti, dall’analisi emerge che ha avuto un ambito di riferimento locale il 56,9% degli eventi ospitati e il 48,2% dei partecipanti complessivi; ha avuto un orizzonte nazionale il 35,2% degli eventi e il 40,5% dei partecipanti totali, mentre è risultato classificabile come internazionale, avendo partecipanti provenienti in numero significativo dall’estero, il 7,9% degli eventi e l’11,3% dei partecipanti totali. Rispetto al 2016 si è ridotto il peso degli eventi internazionali, che hanno ottenuto una minore percentuale di partecipanti sul totale specialmente negli spazi non convenzionali, negli alberghi congressuali e nelle sedi congressuali fieristiche. Con riferimento poi alla tipologia di ente promotore, dall’analisi emerge che gli eventi realizzati da associazioni, aziende e istituzioni hanno rappresentato nel loro insieme il 92,2% degli eventi totali, mentre appare residuale la percentuale degli altri eventi.
Considerando come totale il numero di eventi sui quali si focalizza maggiormente il settore ed esaminando la natura dell’ente promotore risulta che:
• gli eventi promossi da associazioni diminuiscono ancora il proprio peso percentuale sul totale, venendo a rappresentare nel 2017 il 25,5% degli eventi svoltisi in Italia, il 30,8% dei partecipanti e il 31,4% delle presenze;
• gli eventi promossi da aziende accrescono il proprio peso percentuale sul totale, concentrando il 64,6% degli eventi, il 55,1% dei partecipanti e il 54,2% delle presenze;
• gli eventi promossi da enti e istituzioni di tipo governativo, politico, sindacale e sociale, dopo l’incremento registrato nel 2016, hanno subito nel 2017 una leggera flessione, venendo a costituire il 9,9% degli eventi, il 14,1% dei partecipanti e il 14,4% delle presenze.
Dei 398.286 eventi rilevati in Italia il 56,7% si è svolto al Nord, che ha registrato un incremento del 3,3% rispetto al 2016, il 26,1% al Centro e il 17,2% nel Sud e nelle Isole. Con riferimento ai 29.085.493 partecipanti, il Nord con il 58,6% registra la percentuale maggiore, seguito dal Centro che ha concentrato il 29,6% dei partecipanti totali, mentre il Sud e le Isole hanno ospitato l’11,8% dei partecipanti totali, contraddistinguendosi per un numero medio di partecipanti per evento che, pur in crescita, rimane inferiore alla media nazionale. La durata complessiva degli eventi è stata su tutto il territorio nazionale pari a 559.637 giornate, di cui il 56,9% nel Nord, il 26% nel Centro e il 17,1% nel Sud e nelle Isole. Le 43.376.812 presenze rilevate in Italia sono distribuite per il 58,3% nel Nord, che vede diminuire il proprio peso percentuale sul totale nazionale in seguito alla riduzione subita dal Nord Ovest, per il 30,4% nel Centro, che registra un incremento di presenze del 4,1% rispetto al 2016, e per l’11,3% nel Sud e nelle Isole. L’analisi storica mostra un trend complessivamente positivo sia per il numero di eventi, che tornano a crescere dopo l’incremento registrato nel 2015 grazie all’effetto trainante di EXPO2015 e la leggera diminuzione del 2016, sia per il numero di giornate, che hanno registrato complessivamente a livello nazionale un aumento costante negli anni. Si stabilizza, invece, nel 2017 il numero medio di partecipanti per evento, pari a 73 come nel 2016, determinando una sostanziale stabilità nelle presenze, dopo la forte crescita registrata nel 2016. Con riferimento alla distribuzione delle sedi sul territorio nazionale è possibile rilevare che la metà delle sedi è dislocata al Nord, il 25,6% al Centro, il 13,7% al Sud e l’8,2% nelle Isole. La presenza di sedi per eventi sul territorio appare particolarmente frammentata; infatti, dei 1.893 comuni italiani rilevati, che dispongono di almeno una struttura per congressi o eventi, il 59,2% presenta un’unica sede, il 18,3% due sedi, l’11,6% 3 o 4 sedi, il 7,1% da 5 a 9 sedi e solo il 3,8% almeno 10 sedi. A fronte di tale frammentazione, tuttavia, si riscontrano 22 città con almeno 20 sedi che, pur rappresentando solo l’1,2% del totale delle città considerate, concentrano ben il 26,9% delle sedi italiane. Tra queste solo tre dispongono di più di 100 sedi: Roma con 382 sedi, Milano con 246 sedi e Firenze con 130 sedi.
In Italia l’attività dei congressi e degli eventi presenta differenze significative a seconda della capacità massima complessiva delle sedi, tanto che le strutture con una capacità complessiva di almeno 500 posti hanno concentrato il 62,6% dei partecipanti rilevati in Italia nel 2017. Il mercato dei congressi e degli eventi si differenzia, inoltre, in modo significativo in base alla tipologia di sede nella quale vengono ospitati gli eventi.
Gli alberghi congressuali, che rappresentano il 67,9% di tutte le sedi analizzate, concentrano nel loro insieme la maggior parte degli eventi, pur realizzando una percentuale non altrettanto elevata di partecipanti e di presenze. Si caratterizzano soprattutto per gli eventi promossi da aziende, che rappresentano il 77% del totale degli eventi ospitati e il 75,2% dei relativi partecipanti. Dal punto di vista strutturale tali sedi presentano una capacità piuttosto ridotta: infatti, considerando l’insieme delle sale utilizzabili per meeting, il 7,4% dispone di meno di 50 posti, il 20,9% tra 50 e 99 posti e il 34,6% tra 100 e 249 posti. La limitata disponibilità di posti fa sì che gli alberghi congressuali registrino, tra le diverse tipologie di sedi analizzate, il minore numero medio di partecipanti per evento, che aumenta solo nel caso degli eventi internazionali.I centri congressi, che rappresentano l’1,6% delle sedi analizzate, hanno realizzato il più elevato numero medio di eventi per sede venendo a rappresentare, rispetto al totale nazionale, il 3,3% del numero di eventi, l’11,7% dei partecipanti e il 13% delle presenze totali. Nei centri congressi continua a diminuire il peso in termini di partecipanti degli eventi associativi, pari nel 2017 al 34,7% dei partecipanti complessivi, mentre cresce il peso dei partecipanti agli eventi aziendali, pari al 49,8% dei partecipanti totali.
Le sedi fieristico congressuali, che rappresentano lo 0,8% delle sedi analizzate, hanno ospitato lo 0,4% degli eventi totali come nel 2016; tuttavia, nell’ultimo anno si è registrata una diminuzione del numero medio di partecipanti per evento, passato dalle 791 persone del 2016 alle 644 del 2017, che ha determinato una diminuzione dell’8,7% dei partecipanti totali e del 10,7% delle presenze totali. Rispetto alla provenienza dei partecipanti ospitati le sedi fieristico congressuali rappresentano la tipologia di sede in cui gli eventi nazionali concentrano la più alta percentuale di partecipanti sul totale degli eventi ospitati.
Le dimore storiche non alberghiere hanno ospitato il 2,6% degli eventi, il 3,1% dei partecipanti e il 2,7% delle presenze totali. Continua per tali sedi il trend che vede una decrescita anno su anno del numero di eventi complessivamente ospitati, a favore di eventi con un numero medio di partecipanti maggiore, il che ha determinato anche nel 2017 un incremento del numero totale di partecipanti.
Le altre sedi, che rappresentano il 21% delle sedi considerate, hanno ospitato il 13,9% degli eventi, il 24,3% dei partecipanti e il 21,3% delle presenze.
Al loro interno i risultati migliori sono stati ottenuti dalle sedi istituzionali e dagli altri spazi per eventi, che costituiscono il 10,8% del totale delle strutture esaminate e che hanno ospitato il 7,7% degli eventi totali, l’11% dei partecipanti e il 9,5% delle presenze totali. Dopo la crescita registrata nel 2016, le sedi istituzionali e gli altri spazi per eventi hanno conseguito nel 2017 un lieve aumento sia del numero di eventi, sia del numero di partecipanti. L’attività di tali sedi resta concentrata sugli eventi locali, che rappresentano il 66,7% del numero totale di partecipanti ospitati, e sugli eventi promossi da enti e istituzioni, sui quali si concentra il 22,6% dei partecipanti. L’adesione alla ricerca da parte di un considerevole numero di musei ha consentito di approfondire anche per il 2017 il ruolo rivestito da queste strutture nel mercato italiano dei congressi e degli eventi.
Sulla base di un universo considerato di 119 musei, di cui è nota la capacità complessiva massima delle sale per meeting, è possibile stimare che il numero di eventi ospitati nel 2017 sia stato pari a 4.016, il 13% del totale degli eventi registrati dalle sedi istituzionali; le giornate siano state complessivamente 4.610 e i partecipanti 442.403, con una media di 110 persone per evento. Il 47,9% degli eventi ospitati nei musei è di natura aziendale e il 66,2% ha un orizzonte di riferimento locale. Gli spazi non convenzionali, che rappresentano il 6,5% delle sedi considerate, hanno realizzato il 4,8% dei eventi e il 5,3% dei partecipanti. Il numero di partecipanti, dopo la forte diminuzione registrata nel 2016, rimane nel 2017 pressoché stabile, mentre le presenze continuano a scendere. Gli spazi non convenzionali rappresentano la tipologia di sede che dopo gli alberghi congressuali concentra negli eventi promossi da aziende la più alta percentuale di partecipanti sul totale degli eventi ospitati. Le arene e i centri sportivi, che rappresentano lo 0,7% delle sedi analizzate, hanno ospitato lo 0,2% degli eventi e il 3,6% dei partecipanti totali, grazie a un valore dei partecipanti medi per evento che risulta essere il più elevato tra le diverse tipologie di sedi considerate, e il 3,8% delle presenze. Infine, i teatri, cinema e auditori, che rappresentano il 3% delle sedi analizzate, hanno ospitato l’1,2% degli eventi, il 4,4% dei partecipanti e il 3,5% delle presenze totali. Tali sedi concentrano sugli eventi promossi da enti e istituzioni una percentuale di partecipanti analoga a quella detenuta dalle sedi istituzionali.
La maggior parte delle sedi rispondenti ha dichiarato di non aver modificato nel 2018 le proprie tariffe rispetto al 2017, il 22,4% le ha aumentate e il 3,5% le ha diminuite. Più in dettaglio, gli alberghi rappresentano la tipologia di sede che più delle altre ha incrementato i propri prezzi, le sedi istituzionali, gli spazi non convenzionali, i teatri, cinema e auditori e le dimore storiche hanno mantenuto una politica tariffaria prevalentemente stabile, mentre le sedi fieristico congressuali si distinguono per aver diminuito nel 16,6% dei casi le proprie tariffe. Con riferimento al fatturato previsto per il 2018, le sedi rispondenti hanno espresso nel 47,4% dei casi ottimismo circa una probabile crescita, mentre il 41,5% ritiene che rimarrà invariato. In particolare, le sedi che hanno previsto in percentuale maggiore una probabile diminuzione di fatturato sono le arene e i centri sportivi; tra le sedi che hanno indicato un fatturato invariato emergono i teatri, cinema e auditori, le sedi fieristico congressuali e i centri congressi, mentre gli spazi non convenzionali e gli alberghi congressuali sono le tipologie di sedi che hanno stimato in percentuale maggiore un possibile incremento di fatturato. Per quanto riguarda l’andamento del fatturato relativo alle specifiche voci di servizi resi, è previsto un fatturato in crescita specialmente per il noleggio di sale e altri spazi, stabile per il noleggio di allestimenti e tecnologie e per il catering; quest’ultima voce di fatturato viene dichiarata in diminuzione dal 13% dei rispondenti. Con riferimento infine al fatturato per i pernottamenti relativi a congressi ed eventi, gli alberghi lo stimano in crescita nel 49,2% dei casi e stabile nel 38,7% dei casi.
Nel 2017 le sedi rispondenti hanno impiegato mediamente in modo non occasionale 2,37 addetti dedicati specificamente all’attività dei congressi e degli eventi, senza differenze per area geografica; il 20,5% delle sedi non si avvale di personale specifico, mentre nel 47,1% dei casi vengono impiegate 1 o 2 persone, nel 20,7% da 3 a 4 persone e nell’11,7% almeno 5 persone. Il numero medio di addetti differisce significativamente in base sia alle tipologie di struttura, sia alle capacità complessive massime. A fronte delle sedi fieristico congressuali e dei centri congressi, che impiegano rispettivamente in media 6,9 e 6,3 persone, le altre strutture non raggiungono mediamente le 2 persone. Al crescere della dimensione complessiva delle sedi aumenta progressivamente il numero medio di addetti, passando dagli 1,7 addetti nelle strutture con una capacità massima tra i 100 e 249 posti, ai 5 addetti nelle sedi da 2.500 a 4.999 posti e ai 5,25 addetti nelle sedi da 5.000 a 9.999 posti, fino ai 13,7 addetti nelle sedi che possono ospitare almeno 10.000 persone.
Nel 2017 il 34,7% delle sedi rispondenti non ha effettuato alcun tipo di investimento; il restante 65,3% ha investito soprattutto in tecnologie, in infrastrutture e servizi, in strutture e in risorse umane. Per il 2018 ha in programma di effettuare investimenti il 62,7% delle sedi: il 51,9% di queste investirà in tecnologie, il 40,1% in infrastrutture e servizi, il 33,4% in strutture e il 24,2% in risorse umane.