In vacanza la ricerca di autenticità, di rapporto con il tessuto urbano, di esperienze vere e originali, di scoperte,è oggi la molla più forte dei viaggiatori. E a questa esigenza risponde bene la formula “made in Italy” di ospitalità di Albergo Diffuso, che da tempo sta prendendo piede nel nostro paese e si sta ulteriormente sviluppando. Si tratta di una formula che ha trovato, e trova, in Italia risorse interessanti, soddisfa l’attuale trend di ricerca di autenticità e propone anche un nuovo sviluppo turistico del territorio andando a valorizzare borghi a rischio spopolamento, dando nuova vita a case semiabbandonate ridando un cuore pulsante a Borghi caratteristici. Preserva inoltre l’ambiente evitando nuove e moderne strutture ricettive senza anima, promuove il territorio circostante comprendendo in questa operazione storia, cultura, tradizioni e prodotti tipici. E non ultimo dà un forte incentivo alla destagionalizzazione.
“Albergo Diffuso è un albergo orizzontale che non si costruisce e che permette agli ospiti di vivere la vita dei luoghi, a cominciare dall’alloggio in case costruite per i residenti, non per i turisti. Le case disabitate diventano le camere di una struttura in grado di offrire tutti i servizi alberghieri, in un contesto di autenticità. Fondamentali la professionalità e competenza del gestore che deve essere capace di rivitalizzare, senza disneyficare, la cultura dell’ospitalità del luogo”. Chiare parole per definire la natura dell’Albergo Diffuso, a cura di Giancarlo Dell’Ara (2014) cui si deve questo originale modello di ospitalità che soddisfa più esigenze: la valorizzazione dei borghi a rischio spopolamento, la tutela dell’ambiente dando una spinta a un turismo sostenibile, la promozione del territorio circostante ( storia, cultura, tradizioni e prodotti tipici) e la destagionalizzazione. L’”albergo diffuso” è nato dall’idea di utilizzo a fini turistici delle case vuote ristrutturate coi fondi del post terremoto del Friuli (1976). Un modello di ospitalità messo a punto da Giancarlo Dall’Ara, docente di marketing turistico, e riconosciuto in modo formale per la prima volta in Sardegna con una normativa specifica che risale al 1998. Approfondiamo questo tema proprio con Giancarlo Dall’Ara, presidente Associazione Nazionale Alberghi Diffusi, ideatore e promotore di questa formula, sulla quale ha scritto puntuali pubblicazioni (Manuale dell’Albergo Diffuso, Franco Angeli), e che ci disegna lo spaccato della realtà attuale, dalla mappa geografica dell’AD alle politiche a sostegno, dagli ostacoli burocratici fino alla internazionalizzazione del progetto.
Dalla nascita e diffusione del progetto Albergo diffuso, qual è la situazione italiana oggi ?
Oggi gli alberghi diffusi in Italia sono circa 120, di questi 13 sono in Sardegna, prima regione italiana ad aver riconosciuto l’albergo diffuso come un modello di ospitalità originale, distinto dagli altri; un modello “alberghiero”, non dunque una semplice rete di case, ma una impresa concepita per sviluppare il turismo sostenibile nei borghi del nostro Paese, offrendo tutti i comfort di una sistemazione alberghiera. Gli altri Alberghi Diffusi si trovano prevalentemente nel centrosud del paese, sono di meno le realtà attive nelle regioni del nord, Toscana a parte.
Quali sono gli effetti di questo sviluppo?
Direi che gli effetti principali di questo sviluppo siano quattro: con l’AD è stata rilanciata l’idea che il borgo italiano sia a tutti gli effetti un prodotto turistico, un luogo nel quale andare per rimanerci più di mezza giornata; con l’AD si è posto un freno allo spopolamento dei borghi. Grazie all’AD, l’Italia ha oggi una proposta destagionalizzata in più da offrire ai mercati; soggiornare in un AD è una proposta interessante in qualsiasi stagione, il suo fascino non è legato alla bella stagione. Infine con gli Alberghi Diffusi è nato finalmente un modello di ospitalità tutto italiano, che mantiene il nome italiano anche all’estero, e che non crea nessun tipo di impatto negativo nel territorio, perché non si costruisce nulla.
Quali le regioni più attive ?
A parte qualche eccezione, le regioni italiane sembrano aver accolto l’idea dell’albergo diffuso controvoglia, emanando normative incomplete, e finendo per complicare la vita di molte imprese. In Friuli la legge autorizza reti di case lontanissime tra di loro a fregiarsi del titolo di “albergo”, e questo è solo uno dei problemi delle normative sull’albergo diffuso. Non è un caso se gli AD siano “solo” 120, a fronte di non meno di 500 progetti di AD. Normative e burocrazia sono state sinora il nostro primo ostacolo.
Nella ulteriore diffusione del progetto, avete l’appoggio del Mibact / Enit per la promozione nei mercati esteri ?
Fino ad oggi abbiamo fatto tutto da soli. E devo dire che siamo riusciti ad avere un’ immagine internazionale di tutto rispetto, e un’ottima web reputation. Aggiungo che siamo molto gelosi della nostra autonomia ed indipendenza. Va riconosciuto che il ministro Franceschini è stato il primo ministro ad accorgersi dell’esistenza dell’albergo diffuso, e a parlarne, indicandolo come modello importante per lo sviluppo dei borghi. E anche in questa occasione desidero ringraziarlo. Per il resto non abbiamo mai potuto contare su interventi promozionali da parte di Enit o delle regioni. Ma sono ottimista e penso che questo scenario possa cambiare.
Qual è il ruolo dell’associazione ADI da lei presieduta ?
L’Associazione è nata per valorizzare e difendere il modello dell’albergo diffuso. E credo che oggi si possa dire che non ci sarebbero tanti alberghi diffusi se non fosse stata fondata l’Associazione Nazionale. Oltre alla promozione del marchio e alle relazioni con media e opinion leader, ci occupiamo dei rapporti con le Istituzioni e con il Trade, e – nei limiti del possibile - aiutiamo gli alberghi diffusi che vogliono nascere. In occasione delle nostre Assemblee- tra poco terremo la nostra 19° Assemblea Nazionale- organizziamo anche mini workshop con tour operator per promuovere la commercializzazione della nostra offerta.
A che punto è l’internazionalizzazione del progetto?
Dopo due primi esperimenti in Spagna e in Svizzera, la Croazia due anni fa ha emanato una norma sugli alberghi diffusi, ed è stato il primo paese estero a farlo. In luglio abbiamo riconosciuto il primo Albergo Diffuso in Asia, in Giappone. Abbiamo scommesso molto sull’Asia e soprattutto sul Giappone, che vive problemi simili al nostro paese rispetto al tema dei centri minori, e penso avremo delle soddisfazioni. www.alberghidiffusi.it
Un viaggio in Italia godendo dell’accoglienza di un Albergo Diffuso è quanto mai vario, interessante e stimolante a seconda della regione ospite. E si inizia dal nord per arrivare fino in Sicilia…. (strutture citate indipendentemente dall’essere aderenti all’ADI)
..in quel di Polcenigo (Pordenone)
Polcenigo, Friuli Venezia Giulia, Pedemontana di Pordenone, un territorio ricco di storia e di perle paesaggistiche di rara bellezza, propone il suo AlbergoDiffuso con accoglienti case e appartamenti dislocati in tutto il territorio di Polcenigo e nelle sue frazioni, messi in rete da un’unica reception. “Il restauro di ogni casa è il frutto di un equilibrio tra il rispetto per l’identità di un luogo e le esigenze di una clientela esperta ed esigente, ed è così che ogni abitazione mantiene una sua anima e una sua personalità - viene sottolineato. Polcenigo è, tra l’altro, uno dei Borghi più Belli d’Italia, e c’è molto da vedere : il Castello, che domina della sua verdeggiante collina, i palazzi del ‘700-‘800 che ospitavano la nobiltà e il Museo di Arte Cucinaria nel centro storico e il sito palafitticolo del Palù di Livenza, patrimonio dell’Unesco. Da non mancare una escursione tra le acque cristalline delle sorgenti del Livenza e del Gorgazzo, a piedi, in bicicletta e a cavallo. A poca distanza le piste da sci di Piancavallo e a soli 10 minuti dal Golf Club a Castello di Aviano. E ancora spunti di viaggio a Sacile, Spilimbergo e la scuola dei Mosaici, San Daniele e il suo prosciutto, il Collio con i suoi celebri vini, Aquileia e Trieste, senza ovviamente dimenticare Venezia...
www.albergodiffusopolcenigo.it/
Diffuso e d’elite… Hotellerie de Mascognaz
Una residenza di lusso e riservata : sono questi i punti di forza dell’albergo diffuso valdostano l’Hotellerie de Mascognaz , situato a 1.822 metri di quota e a 3 chilometri da Champoluc. L’Hotellerie de Mascognaz risale ai primi anni del 2000 quando furiono recuperate tipiche case Walser trecentesche in 7 chalet confortevoli e arredati elegantemente (24 suite). Per raggiungere la location no auto ma solo gatti delle nevi e motoslitte in inverno e fuoristrada in estate. L’atmosfera è garantita tra silenzio, viste magnifiche e degustazioni tipiche. www.hotelleriedemascognaz.com
Toscana, la magia del Castello di Gargonza
Un esempio di AD in Toscana è il borgo fortificato del Castello di Gargonza, villaggio di origine medioevale, circondato da una proprietà boschiva di 500 ettari sulla Val di Chiana. Gargonza è meta ideale per scoprire questa parte di Toscana ricca di città d’arte come Siena ed Arezzo ma anche centri minori come quelli di Monte San Savino, Civitella in Val di Chiana e Lucignano. Racchiusi nelle antiche mura, gli appartamenti hanno l’impronta della vita contadina, che prudenti restauri, concepiti dal proprietario Roberto Guicciardini Corsi Salviati, hanno custodito. Gli appartamenti e le camere del borgo sono state ispirate dagli antichi abitanti: Argentina, Boccio, Niccolina e, con loro, tanti altri meravigliosi personaggi. I comfort sono moderni mentre le atmosfere sono rimaste quelle di un tempo.
www.gargonza.it
L’ospitalità dell’Albergo Diffuso Mandi
Un viaggio autentico: è questo il punto di partenza del recente progetto di ospitalità diffusa Mandi, nelle incantevoli Val Meduna e Val d’Arzino, due verdeggianti vallate del Friuli Occidentale situate in provincia di Pordenone. Qui è possibile soggiornare nell’ambiente familiare e accogliente che caratterizza i comuni di Tramonti di Sotto e Vito d’Asio. Due vallate lontane tra loro ma accomunate da un aspetto storico e ambientale di rilievo, dove emerge la bellezza della natura incontaminata delle Prealpi Carniche, l’architettura rurale tipicamente prealpina, la storia e la gastronomia locale, fiore all’occhiello della cultura culinaria tipica friulana. Entrambe solcate e sviluppate lungo il letto di un torrente Meduna e Arzino rispettivamente, meta ideale per chi desidera recarsi alla scoperta della natura, sia d’estate sia d’inverno, intraprendendo piacevoli escursioni e ammirando un paesaggio selvaggio e singolare. L’Albergo Diffuso Mandi- la denominazione è una espressione tipicamente friulana utilizzata come formula di benvenuto e ben trovato- vuol far sentire a proprio agio il turista mettendo a disposizione 10 abitazioni, di cui sei collocate nel territorio di Vito d’ Asio principalmente nelle frazioni di San Francesco e Pielungo. Una rete di strutture attrezzate e pronte all’uso che hanno come punti di riferimento la sede principale di Tramonti di Sotto e un’ ulteriore reception nella frazione di Anduins in Val d’Arzino. Nella frazione di San Francesco trova inoltre spazio un’ampia struttura denominata “casa vacanze” in grado di ospitare gruppi numerosi fino a 42 posti letto. Più una serie di servizi pensati ad hoc per il turista (convenzioni con ristoranti tipici, servizi spa ecc). www.albergodiffusomandi.it
Il mito di Santo Stefano di Sessanio, Sextantio
Il progetto di ospitalità diffusa di Santo Stefano di Sessanio (hotel Sextantio), piccolo borgo medievale nella Provincia di L’Aquila, tra i Borghi più Belli, è considerato come una delle prime testimonianze di successo dell’ albergo diffuso grazie all’idea e alla creatività dell’imprenditore svedese Daniele Kihlgren, che si è basato sul concetto albergo/borgo. Il restauro del borgo e la messa a punto delle strutture ricettive hanno conciliato origini e tradizioni con l’esigenza di modernità e confort, dando una nuova vita al borgo a rischio spopolamento. “Santo Stefano di Sessanio è un autentico gioiello, un concentrato di storia, tradizione, bellezza e senso di mistero. Per questo siamo convinti che vada fatto tutto il possibile per tutelare e salvaguardare questo magico borgo medievale in Abruzzo ed è per questo che, nei primi anni del 2000, abbiamo dato inizio al progetto di recupero che ha reso Santo Stefano di Sessanio una delle mete turistiche più originali. Oggi Santo Stefano di Sessanio accoglie ogni anno più di diecimila. Gli ospiti approfittano per fare un viaggio nel tempo e riscoprire la tradizione abruzzese più autentica”. E’ quanto si legge nel sito dell’Hotel Sextantio http://santostefano.sextantio.it/. Le camere, di varia tipologia, sono in stile rustico, caratterizzate da soffitti in legno e pareti in pietra, dotate di connessione WiFi gratuita. Disponibili anche sale meeting. www.sextantio.it
Sardegna, Sardinna Antiga, primo bio villaggio ecosostenibile
Sardinna Antiga, tra la campagna e il mare di Santa Lucia di Siniscola, in località “Sa Petra e S’Ape”, all’interno di una vallata solitaria, propone abitazioni uniche , “pinnatu”, che si rifanno alle antiche capanne nuragiche. Si tratta infatti della ricostruzione di un villaggio “pinnattoso” abitato fino a 50/60 anni fa, rispettando l’ubicazione originale e usando il metodo nuragico, e adoperando sempre materiali locali usati anche dai popoli antichi e assolutamente naturali. Qui è severamente vietato fumare in ogni luogo all’interno del villaggio e l’uso di cellulari, smartphone, tablet e pc è vietato negli spazi comuni ed è gradito il loro uso limitato anche nelle abitazioni. Tutto nel rispetto della natura e della pace di ogni singolo fruitore. Cibo bio, acqua di fonte e biancheria
realizzata artigianalmente dalle abili tessitrici di Mogoro (Su Trobasciu). Nei dintorni, splendido mare e montagna, e siti archeologici da visitare.
www.sardinnaantiga.com
Le Case dello Zodiaco di Modica
A Modica Alta, nel ragusano, regno del barocco siciliano, dove spira il vento del Commissario Montalbano, regno della famosa cioccolata, l’ospitalità autentica si chiama Le Case dello Zodiaco (www.lecasedello zodiaco.com), un progetto di albergo Diffuso: 12 case ristrutturate per offrire uno Zodiaco completo. Si tratta del primo albergo diffuso della zona molto importante e attraente dal punto di vista turistico (Modica fa anche parte del parco letterario di Quasimodo), e a pochi chilometri dal mare. Le case dello Zodiaco, la cui idea e realizzazione di deve alla passione di Claudia Origoni, si propongono come “dimore di charme, posizionate in un quadrilatero d’eccellenza che va dalla chiesa di San Giorgio, monumento Unesco, alla Chiersa di San Giovanni, dal belvedere, da cui si gode lo stupendo panorama di Modica bassa, alla piazzetta di Santa Teresa. www.lecasedellozodiaco.it