L’agenzia di viaggio come teatro dei sogni, Laura Franguelli, Jojoba Tour di Saronno,
prima Agente del Mese del 2018 ci racconta la sua esperienza
Cosa ami di più del tuo lavoro?
Regalare alle persone il sogno di un viaggio ancor prima che l’abbiano fatto, riuscire ad entusiasmarle raccontando le mie esperienze e dando i suggerimenti più adatti alle loro esigenze.
Quale è oggi la difficolta maggiore
nel vendere viaggi?
Sicuramente internet rappresenta un grande ostacolo. L’importante è riuscire a vederlo come alleato e non come nemico. Inoltre molto spesso i clienti si fidano troppo dei vari giudizi presenti in rete, senza ascoltare le opinioni di noi addetti al lavoro. Un altro grande problema è la troppa dianamicità degli operatori che può creare confusione ai clienti.
Quali sono le tue opinioni sul mercato dei millenials?
In linea di massima non sono degli utilizzatori delle agenzie in quanto tendono a fare tutto per conto loro. Quelli che vengono in agenzia è perchè spesso trovano fin troppa offerta in rete, e non sanno come orientarsi e tendono ad affidarsi ai consigli di un esperto.
Come vedi la categoria agenziale tra 10 anni?
Resisteranno solamente le agenzie che saranno in grado di reinventarsi, di offrire qualcosa di diverso e non il solito prodotto standardizzato, dove sarà presente del personale costantemente informato e capace di proporre al cliente sempre qualcosa di diverso.
Se non avessi fatto l’adv che lavoro
avresti voluto fare?
Fin da piccola mi divertivo a giocare all’agente di viaggio ed è sempre stato questo il mio sogno, ma se ora dovessi scegliere un altro lavoro mi piacerebbe lavorare nel campo dell’antropologia per la curiosità di studiare usi e costumi di altri popoli
Non viaggeresti mai senza?
La mia macchina fotografica.
Qual è la prima cosa che fai
quando arrivi in una nuova città?
Vado in un centro di informazioni turistiche per prendere più materiale possibile sul posto e per cercare qualche chicca particolare della zona.
Una meta in cui torneresti appena possibile?
L’Africa e il deserto
La cosa più strana che hai mangiato in viaggio?
In ogni posto in cui vado cerco sempre di mangiare qualcosa di tipico ed oggi forse le cose più strane sono state kudu e zebra in Sudafrica, le
cavallette fritte in Messico ed il cuy in Perù.
Il souvenir più particolare che hai comprato?
Solitamente mi piace comprare dei prodotti gastronomici tipici del luogo che visito. Per quanto riguarda l’oggettistica forse le cose più particolari che ho comprato sono una freccia navajo negli Stati Uniti e una lampada in Marocco
Il ricordo più bello di un viaggio?
Ho un ricordo meraviglioso per ogni viaggio che ho fatto, sceglierne uno è difficile ma ce ne sono alcuni che senza dubbio mi sono rimasti nel cuore. Tra questi la vista di Machu Picchu all’alba avvolto nella nebbia, l’immensità del deserto, i volti e i sorrisi dei bambini dell’Africa, l’incontro con le donne sfigurate con l’acido in un bar di Agra.
Se potessi dove vorresti essere teletrasportata?
In giro per il mondo