Ripartire dalle idee, immaginare un nuovo modello di business e soprattutto prepararsi ad un mercato che sarà nuovo e diverso rispetto al precedente. Debutta con Alessandro Cirillo, Viaggiatori del Mondo di Milano, la nostra rubrica ‘L’Agente Creativo’ che vuole raccontare la resilienza ma anche lo spirito di iniziativa di quegli agenti di viaggio che giocano d’anticipo e cercano nuove vie in attesa che il covid allenti la presa e faccia ripartire il settore.
“E’ giunto il momento di aprire nuovi capitoli – esordisce Cirillo – e non di riaprire i capitoli mancanti, la pandemia ha cambiato le nostre vite ed inevitabilmente stravolgerà il futuro anche in chiave turistica”. Nuovi i modi di viaggiare ma nuove saranno anche le destinazioni, vincerà chi per primo sarà in grado di capire le esigenze dei nuovi turisti: “Il post covid lo vedo come una ripartenza lenta, dovremo metabolizzare il concetto di libertà, riprendere in mano strumenti che da tempo non utilizziamo, riaggiornarci, gli stessi operatori dovranno fiutare il mercato ed aprire nuovi prodotti”.
Sarà una sfida anche per le singole destinazioni: “Vedo lontana una ripresa degli Stati Uniti – prosegue Cirillo – sono convinto che saranno le isole le prime a ripartire, la Polinesia Francese ha avuto pochi casi e non avrà difficoltà a ricevere i turisti, così come i paesi caraibici. Mi aspetto inoltre l’apertura di mete che fino a ieri avevano un appeal di nicchia, come Arabia Saudita e Siberia per le quali alcuni operatori si stanno già muovendo con molta attenzione”.
A rimanere centrale, oggi come ieri, è il cliente finale, sul quale Alessandro Cirillo non hai smesso di lavorare, neanche nelle dure giornate di lockdown: “Ho cercato di mettere in moto la mia creatività e di trovare un modo sempre nuovo per tenermi in contatto con la mia clientela fidelizzata e per continuare a proporre viaggi anche in tempi di Dpcm, quando ogni spostamento diventa vietato”.
Ed ecco l’idea, organizzare tour virtuali dove abbinare arte alle destinazioni e far partire i viaggiatori con un semplice click: “Abbiamo pianificato, insieme alla nostra storica dell’arte Claudia Corti, un ricco calendario di eventi online per i quali abbiamo creato una serie di pacchetti a prezzi più che competitivi per raccontare ai nostri viaggiatori le nostre mete da un diverso punto di vista. Per esempio il 5 febbraio alle 18.30 racconteremo Paul Gauguin ed i colori della Polinesia Francese, il 9 Chicago, una gara verso il cielo ed ancora sempre nel mese di febbrario saremo online con l’appuntamento ‘Muri che dividono, muri che uniscono: Bansky tra Israele e Palestina’ ed il Giappone, cavalcando la grande onda di Hokuai”.
Un format che ha già riscosso un grande successo nelle scorse settimana e che Viaggiatori del Mondo ha programmato sulla scia delle visite guidate, reali, effettuate a Milano prima della seconda ondata: “Abbiamo registrato numeri da record con l’evento ‘I fantasmi di Milano, streghe, misteri e leggende’ e con l’appuntamento ‘Alda Merini ed i suoi Navigli, la poetessa della porta accanto’. L’obiettivo è sempre lo stesso, dare valore aggiunto al prodotto e provare a costruire un prodotto taylor made su nuovi orizzonti turistici”.
Ed in tal senso diventa quasi anacronistico anche uno strumento come il catalogo di viaggio: “Sul web si trova qualsiasi informazione ormai – prosegue Cirillo – quello che serve oggi è uno strumento che sia prevalentemente tecnico per le adv, una sorta di factsheet con informazioni chiare e semplici e darei ai cliente il catalogo solo a pagamento, da scontare in caso di prenotazione effettuata”.
Ed una proposta concreta Alessandro Cirillo la rilancia anche sul fronte voucher, la cui bolla esploderà nel momento in cui il mercato riprenderà quota: “Sono sincero – ci confida – la gestione del tour operating è stata al momento molto arrogante, il mio invito ai prodottori multibrand è di garantire un utilizzo a 360° del buono anche con la possibilità di interscambio tra marchi e magari consentendo a terzi la cessione del credito”.
Un tema caldo, per il quale servirebbe unità d’intenti da parte dell’intera categoria: “Anche in questo frangente difficile – conclude Cirillo – ho visto molte divisioni, tante parole e pochi fatti. Dal mio punto di vista il movimento Maavi è stato forse l’unico in grado di intercettare i malumori degli agenti e di muoversi in prima persona per renderci partecipi di ciò che si stava decidendo a Roma”.