"Il nostro patrimonio più importante è l'affidabilità. Ed è grazie a questa, e alla nostra competenza, è ovvio, che anno dopo anno cresciamo senza battute di arresto". Parole di Stefano Pompili, carismatico direttore generale di Veratour, alla convention del 26, 27, 28 settembre scorso che si è tenuta a Barone di Mare, Puglia,Torre dell'Orso, buon punto di partenza per conoscere il territorio circostante tutt'altro che avaro di buone sorprese e di gradite conferme. Circa 150 i rappresentanti delle agenzie di viaggio presenti che così hanno potuto soggiornare e quindi sperimentare direttamente l’ospitalità dell'ultimo nato della collezione dei sette villaggi italiani by Veratour. Inutile dire, delle facce soddisfatte degli adv che hanno definitivamente dimenticare i patemi d’animo (e tutti i problemi che ciò ha comportato, immaginabili anche quelli del to ) dovuti dal ritardo di quattro settimane sulla data di apertura fissata per il prolungarsi dei lavori. Ma il pesante contrattempo è stato ampiamente scusato vista la qualità della struttura e dei servizi, e della spiaggia e del mare, raggiungibili con rapido servizio navetta. Nonostante il ritardo nell'avvio, Barone di Mare, in questa sua prima stagione ha fatto registrare un alto livello di occupazione, sempre assai vicino al completo. L’incontro è stato anche occasione per dare alcuni dati del bilancio che andrà a chiudersi tra un paio di mesi, ma le cui tracce sono già ben visibili, al punto che il management si è sentito di poterli “ufficializzare” con un alto grado di approssimazione. Inutile dire che sono nel filone della tradizione Veratour. Cioè: di grande soddisfazione.
"Non lo facciamo per autogratificarci - ha precisato il direttore generale - ma per dare ai nostri partner, le adv, un ulteriore testimonianza della nostra affidabilità così che loro, una volta che ci hanno consegnato i loro clienti, possano tranquillamente dormire tra due guanciali".
Ecco, allora, alcuni dati che andranno a essere confermati nel bilancio 2017: da leccarsi le dita per la famiglia Pompili, patron di Veratour, per cui vale lo slogan che loro stessi hanno adottato per la clientela: "Apri gli occhi e sogna".
Per questo 2017, duecento milioni di fatturato, utili in crescita, indebitamento zero. Azienda solida, interessante, tant'è vero che le banche l'han messa sotto assedio per - rara avis - convincerla ad accettare finanziamenti per ampliare il giro d'affari. "Ma la nostra regola aurea è sempre stata un'altra - dice Stefano Pompili -: crescere sì, ma con piccoli passi e con le nostre forze". Come dargli torto, visto che son 28 consecutivi i bilanci che Veratour chiude in utile, avendo superato con serenità anche anni assai difficili per il settore. Quindi è arrivato con doppio piacere da parte di tutto lo staff la riassegnazione del premio come miglior operatore villaggista. E tanto per confermare tutto quanto, sono stati diffusi gli obiettivi di fatturato del prossimo triennio: nel 2018 si dovrà toccare quota 210 milioni di euro, 230 milioni nel 2019 e 250 milioni nel 2020. Come si vede una bella progressione. E , come ovvio, tutto questo non nasce dal nulla, ma dalla professionalità dei vari comparti. Particolare attenzione ai controlli. "Ne facciamo oltre 150 l'anno in corso d'opera - spiega Simone Cacciotti, manager dello specifico settore - così che, se necessario, interveniamo con tempestività. L'efficacia di questo interessamento viene dimostrato dagli indici di gradimento: 93 per cento cucina, 91 animazione, 99 mini club, 90 assistenza...". Promozione con lode da parte della clientela.
Con la sua simpatica verve da bolognese verace, Massimo Broccoli, direttore commerciale, ha parlato al suo pubblico, ai suoi diretti referenti, le adv: "Si sta registrando un ritorno alle agenzie di viaggio, dopo l'ubriacatura del web, è un buon segnale per tutti - ha detto Broccoli - per voi e per noi, visto che il nostro 'punto vendita' siete solamente voi. Questo perché voi e noi siamo stati capaci di creare contenuti, di dare affidabilità alla clientela e di far capire loro che siamo in grado di offrire un servizio tagliato su misura sui viaggiatori italiani. Siete voi che avete dimostrato di capire, e questa capacità dovrà crescere ancora di più, quale indicazione dare a seconda del cliente che vi trovate di fronte. Il riuscire a capire quale tipo di vacanza il cliente vuole fa parte della vostra esperienza e capacità. Fondamentale, ovvio, la professionalità, ma anche la lealtà tra noi e voi e tra voi e i vostri clienti. Il nostro impegno - ha ribadito Broccoli - è stato e sarà continuo su questo filone. Continueranno incontri-formazione-permanente in aula e con educational; sarà costante l’innovazione della tecnologia, così da velocizzare ogni pratica dai preventivi al contratto; si proseguiranno le campagne di comunicazione con vari media: manifesti, giornali e radio-tv". Nel 2017 sono stati investiti in questo settore due milioni di euro, compresa la sponsorizzazione della squadra di calcio Atalanta: buona scelta, visti finora i risultati sul campo della squadra bergamasca.
T&A- Quanto pesa nel bilancio Veratour il mercato italiano?
Circa il 16 per cento, è sicuramente un parte importante. Che comunque vogliamo far crescere .
T&A- Come?
Per esempio con la possibile apertura di due nuove strutture.
T&A- Già individuate le località?
Stiamo guardando in Sardegna e in Puglia.
T&A- Sul mercato si sono ripresentati in forze possibili competitori ( Valtur , Viaggi del Ventaglio ecc). Teme la concorrenza?
Tutt'altro. Spero proprio che arrivino e che Viaggi del Ventaglio ce la faccia. Non temiamo nuovi competitor : aiuteranno a far crescere il mercato del nostro settore. Gli anni più difficili sono stati quelli in cui si era ristretta l'offerta .
T&A- Per il mercato estero ha qualche sogno nel cassetto?
Sogno, da desto, di poter dare presto il via per Veratour a un'ospitalità di altissima livello nei Caraibi inglesi o francesi e alle Maldive. Penso a piccole strutture raffinatissime. Idem per l'Oriente. Ci stiamo lavorando…
T&A- Tornando all'Italia, quali le aree geografiche italiane di maggior risultato per Veratour?
Sicuramente il Nord che costituisce circa il 72 per cento del nostro fratturato.
T&A- Da lì l'operazione Atalanta?
Sì, anche
Fior.Bar.
È un record da Guinness: 2040 giorni con Veratour. Lo ha totalizzato Francesco Tomei, che per tutta la "famiglia Veratour è chiamato “zì Francesco”. Ottantaquattro anni portati con gagliardia da fare invidia a chi ha metà della sua età. Nei villaggi si muove con la sicurezza di un animatore e come loro, infatti, veste. Al punto che qualcuno ha pensato che poteva esserlo per davvero, magari per occuparsi di ospiti un po' agé. E invece no, zio Francesco è un cliente che ha adottato Veratour. E da Veratour è stato adottato. Se ne occupa personalmente il direttore generale Stefano Pompili che ogni anno gli fa recapitare le divise nuove di zecca della collezione dell’annata che sfoggerà a breve nei Caraibi, o Brasile dove, da tanto tempo, va a passare l’inverno. Sempre nei villaggi Veratour, naturalmente. Alla convention di Barone di Mare, Stefano Pompili ha voluto presentarlo all’assemblea che, inutile dire, gli ha tributato un caloroso applauso. E’ evidente che gode di sconti sostanziosi, ma non è certo per sfruttarne l’immagine che Veratour coccola questo affezionato viaggiatore. “Tutto è nato quasi per caso – racconta – Stefano (Pompili) ha visto che sono un abbonato ai villaggi Veratour, ha voluto praticarmi uno sconto. Suo padre Carlo (Pompili), occhiuto controllore dei conti, ha visto che c’era un’esagerazione e chiama Stefano: ‘Che cos’è ’sta roba? Non ci facciamo neppure le spese…’. ‘Papà - gli rispose Stefano - va bene così. E’ una gentilezza nei confronti di una persona non più giovane e che apprezza da tempo il nostro lavoro’. Da allora è iniziato questo mio ‘matrimonio’ con Veratour…”. Diciamolo: un matrimonio ben riuscito che ha fatto bene anche alla buona sorte di Veratour.
F.Bar.