Cosa ami di più del tuo lavoro?
Viaggiare è una delle esperienze più belle che si possono fare ed avere la possibilità di vedere luoghi più o meno conosciuti e trasmettere agli altri la propria esperienza e le proprie impressioni attraverso la creazione e l’ organizzazione del viaggio tanto desiderato è l’aspetto che amo di più di questo lavoro.
Quale è oggi la difficolta maggiore
nel vendere viaggi?
La maggiore difficoltà è riuscire a far comprendere alle persone ammaliate dalle ‘sirene del web’ che ‘nessuno regala niente’. Oggi sembra che la sola cosa che conta sia il prezzo, senza voler capire il perchè un determinato viaggio può costare di più rispetto ad un altro.
Quali sono le tue opinioni
sul mercato dei millenials?
Sono nati con la ‘tastiera in mano’ ma, secondo me, ci sono delle situazioni che necessitano del rapporto umano e per questo penso sia molto importante un’adeguata formazione e preparazione degli agenti di viaggio.
Come vedi la categoria agenziale tra 10 anni?
Il mercato del turismo da quando ho aperto la mia agenzia, circa 14 anni fa, è molto cambiato. Oggi non si può più vendere tutto a tutti ma bisogna specializzarsi su determinate destinazioni e su target particolari.
Se non avessi fatto l’adv
che lavoro avresti voluto fare?
Prima di essere agente di viaggio ho lavorato in strutture alberghiere come Capo ricevimento e la mia formazione di studi è stata improntata all’ambito turistico. Amo viaggiare, conoscere luoghi, gente e culture nuove, per cui sicuramente avrei lavorato in questo settore.
Non viaggeresti mai senza…?
Taccuino e penna per scrivere le mie prime impressioni, guide e mappe cartacee ed ovviamente la macchina fotografica.
Qual è la prima cosa che fai quando
arrivi in una nuova città?
Do un’occhiata alla lista dei luoghi da visitare e li segno sulla mappa.
Una meta in cui torneresti appena possibile?
Se avessi poco tempo, sicuramente in Spagna, la adoro. Siviglia in particolare. Se avessi più tempo senza dubbio negli Stati Uniti.
Qual è la cosa più strana
che hai mangiato in viaggio?
Dei ‘tamales’, involtini ripieni di qualcosa di strano da uno street food in Messico.
Il souvenir più particolare che hai comprato?
Un rosario lavorato a mano, in Patagonia.
Il ricordo più bello di un viaggio?
L’arrivo in una nuova destinazione è il momento che ricordo con particolare emozione.
Se potessi dove vorresti essere teletrasportato ora?
In un posto lontano e che ancora non conosco personalmente ma mi affascina molto: l’Australia