Cristina cosa ami di più del tuo lavoro?
Adoro il mio lavoro da sempre. Tutte le volte che vendo un viaggio per me è uno stimolo per approfondire e imparare nuove nozioni sulla destinazione sulla quale devo lavorare, che sia una regione di Italia o un paese dall’altra parte del mondo.
Quale è oggi la difficolta maggiore nel vendere viaggi?
I clienti sono molto informati e spesso pensano di poter fare meglio di noi che siamo professionisti e lavoriamo da tempo in questo settore. Ci vuole una grande capacità di comprensione, pazienza e preparazione per poter fare capire loro tutti i vantaggi dell’acquisto in agenzia.
Quali sono le tue opinioni sul mercato dei millenials?
E’ un mercato difficile perché estremamente informato, che mette sempre a confronto ciò che trova su internet con ciò gli viene offerto in agenzia.
Come vedi la categoria agenziale tra 10 anni?
Bisognerà stare al passo coi tempi e con le tecnologie e trovare il modo di evolversi. La figura dell’agente di viaggio dovrà essere sempre più una sorta di consulente, uno che sa capire il cliente e sa offrirgli esattamente ciò che desidera, diventando una figura di riferimento, in modo tale che si dia valore alla professionalità.
Se non avessi fatto l’adv che lavoro avresti voluto fare?
Inizialmente avrei voluto fare l’assistente di volo… i classici sogni che si fanno da giovani. In realtà ho anche lavorato come capo scalo per una piccola compagnia all’aeroporto di Bologna. Altro mio desiderio era quello di gestire un hotel, quindi sempre nell’ambito turistico. Non ci posso fare nulla, quando c’è una forte passione è quella a trascinare tutte le scelte.
Non viaggeresti mai senza…?
Senza la curiosità di conoscenza , l’allegria e l’entusiasmo.
Qual è la prima cosa che fai quando
arrivi in una nuova città?
Mi informo sui punti fondamentali da non perdere e parto subito per un giro orientativo.
Una meta in cui torneresti appena possibile?
Gli Stati Uniti sono la mia passione da sempre e ogni volta che torno scopro qualche cosa di nuovo, non mi stanco mai . Mi mancano ancora tantissimi posti da vedere nonostante i tanti viaggi fatti. Io mi sento un po’ a casa quando arrivo negli States, mi si apre il cuore: la varietà di paesaggi, dai parchi alle città, fa sì che ogni viaggio sia diverso ed emozionante.
Qual è la cosa più strana che hai mangiato in viaggio?
Sicuramente il Giappone è stato il luogo dove ho provato le cose più particolari. Il Bento con all’interno 20 o 30 mini verdurine di ogni colore e sorta, mai viste prima, penso sia stato la cosa più strana.
Il souvenir più particolare che hai comprato?
Un gilet da ranger per mio figlio.
Il ricordo più bello di un viaggio?
Ogni viaggio ha la propria peculiarità e non ce n’è nessuno del quale direi che sia stato il più bello.
Se potessi dove vorresti essere teletrasportata ora?
In questo momento mi sta bene dove sono …Philadelphia, Stati Uniti, con la magia degli addobbi natalizi.