Antonella cosa ami di più del tuo lavoro?
Amo fondamentalmente creare itinerari per i miei clienti ed iniziare a viaggiare con loro già dai primi momenti della costruzione del loro sogno, trasmettendo esperienze e emozioni che questo lavoro mi consente di vivere viaggiando in località e culture diverse.
Qual è oggi la difficoltà maggiore nel vendere viaggi?
Le difficoltà di questo lavoro sono diverse. Il cliente finale ha sempre più fretta si aspetta tutto pronto in breve tempo. A volte non comprende che dietro a un semplice preventivo c’è dello studio e tanta professionalità. E’ essenziale costruire un rapporto di piena fiducia ed empatia.
Quali sono le tue opinioni sul mercato dei millenials?
Ho un figlio di 20 anni e so perfettamente quanto la loro vita sia legata al mondo immediato del web, con le loro infinite applicazioni cercano, comprano e si informano. Nella mia agenzia comunque ho visto il ritorno di questa fascia di età e cerco di proporre mete nuove e magari creare per loro itinerari più complessi
Come vedi la categoria agenziale tra 10 anni?
Siamo attraversando un periodo di altissima tecnologia, i cambiamenti ci travolgono quotidianamente e il nostro adeguamento al social è fondamentale. Sono convinta che l’aggiornamento continuo sia necessario ma l’emozione di un viaggio che possiamo trasmettere a due occhi che ci guardano nessuna app o sito ci riuscirà mai.
Se non avessi fatto l’adv che lavoro avresti voluto fare?
Sono entrata nel mondo del turismo 20 anni fa cominciando nel settore alberghiero credo che se non avessi avuto l’opportunità di diventare un’ agente sarei rimasta in quell’ambito sicuramente
Non viaggeresti mai senza…?
La mia fedele reflex, una guida e il diario di viaggio.
Qual è la prima cosa che fai quando arrivi in una nuova città?
Prima di partire studio e pianifico molto ma appena arrivo apro comunque la mia cartina per rendermi conto cosa trovo nell’immediato, accanto al mio alloggio per poi andare alla scoperta della città.
Una meta in cui torneresti appena possibile?
L’Oman senza dubbio mi ha stregato soprattutto, la vergine isola di Masirah, una isola remota, rocciosa con dune di sabbia, piccole oasi, wadi e spiagge sabbiose incontaminate. Un piccolo microcosmo di pace, gente tranquilla e amichevole con antiche tradizioni isolane che si mantiene commerciando il pesce di cui questo mare è ricchissimo. Tra aprile e giugno, sul lato orientale, si possono vedere migliaia di tartarughe per cui Masirah è famosa in tutto il mondo. L’Isola è anche un luogo ideale per osservare gli uccelli gazzelle endemiche, cammelli, balene, delfini e le magnifiche conchiglie.
Qual è la cosa più strana che hai mangiato in viaggio?
In America ho vissuto l’esperienza culinaria del serpente a sonagli fritto.
Il souvenir più particolare che hai comprato?
Sono appassionata di stampe cerco di trovarne sempre di particolari e mai scontate.
Il ricordo più bello di un viaggio?
Il sorriso dei bambini indiani nel villaggio di Abhaneri.
Se potessi dove vorresti essere teletrasportata ora?
E’ difficile scegliere ma senza dubbio il Giappone, tra pochi giorni inizia la fioritura dei ciliegi, la cosiddetta Hanami. La contemplazione della bellezza della fioritura primaverile degli alberi ha un valore quasi sacro e vorrei tanto viverla.