Presentato a Roma il 1° Osservatorio Italiano del Destination Wedding Tourism a cura di JFC e promosso da Buy Wedding in Italy.
“L’Osservatorio analizza le variazioni di fattori economici, fenomenologici e sociologici – spiega subito il direttore scientifico Massimo Feruzzi, amministratore unico JFC – al fine di produrre un rapporto annuale, che per la prima volta sarà presentato quest’anno a novembre al BWI, con le tendenze e i datidel 2019”. L’Osservatorio Italiano del Destination Wedding Tourism vuole essere il principale strumento di conoscenza e monitoraggio costante del fenomeno wedding in tutti i suoi elementi di valore ed interesse e si pone quale obiettivo primario quello di fornire informazioni utili all’intero sistema nazionale. Analizza i flussi turistici, i prezzi e le variazioni del marcato, il tasso di occupazione, prendendo ad esempio alcuni case history, suddividendo l’analisi in 17 aree di interesse, dalle location, alle accomodation, fino all’entertainment (foto, video, ecc.).
”Il wedding tourism è nato nel 2010. Essendo un settore di big spender che accresce sempre più la sua importanza, era doveroso mettere a diposizione degli operatori informazioni tramite un valido strumento come l’Osservatorio. Il nostro lavoro è iniziato alcuni mesi fa, e darà i suoi primi frutti a novembre, anche se abbiamo già delle tendenze ‘in pillole’ – continua Massimo Feruzzi. In generale aumentano le seconde e terze nozze, interessando dunque persone con capacità di spesa più alta rispetto al primo matrimonio, spesso over 40, quindi più libere di scegliere la destinazione. “Gli stranieri vogliono sposarsi all’estero – afferma Feruzzi – ecco che la scelta cade inevitabilmente sull’Italia per ciò che rappresenta nell’immaginario collettivo, spesso prediligono le località più piccole come i borghi. In generale c’è una ricerca di esperienze nuove, location nuove; è un mercato complesso. È da qui che nasce l’Osservatorio”.
Tre le prime tendenze di quest’anno, per iniziare a delineare l’identikit di chi sceglie l’Italia per coronare il sogno di una vita: i mini wedding, in genere tre notti, in cui big spender 30enni organizzano matrimoni con pochi amici (massimo 12), volando in business e scegliendo hotel 5 stelle; i family moon, il secondo matrimonio di una coppia over 40, con figli e amici con relative famiglie, che scelgono una celebrazione in grado di offrire servizi dedicati ai bambini; i matrimoni avventura-natura, infine, in cui una coppia generalmente del nord Europa, massimo 35 anni, organizza un viaggio della durata di 10 giorni, anche per 40 persone, dove prevalgono le esperienze come il trekking ma anche più adrenaliniche come il rafting.
“L’osservatorio, così come la sua piattaforma promotrice Buy Wedding in Italy, nasce con la volontà di far capire che questo è un mercato complicato, per muoversi nel quale ci vogliono strumenti precisi e tanta conoscenza – ha precisato Bianca Trusiani, che presiede il comitato tecnico scientifico del Buy Wedding in Italy - E’ necessario quindi mettere a sistema tutta l’offerta locale per far sì che un territorio ottenga le caratteristiche di Destination Wedding, caratteristiche che peraltro possono anche essere create a tavolino”.
Bisogna anzitutto analizzare la percezione che gli stranieri hanno di noi, poi mettere a sistema i flussi turistici che vengono in Italia per il wedding e quindi creare un’offerta in grado di soddisfare i flussi turistici (affinché non si organizzino in solitaria): parola di Bianca Trusiani, tra i maggiori esperti del settore wedding. “Purtroppo c’è molta improvvisazione, per cui c’è bisogno di studio e formazione – continua la presidente – è necessario studiare e capire i numeri affinché si crei un prodotto spendibile per entrare nei mercati internazionali”.
“L’Osservatorio Nazionale del Destination Wedding Tourism è un ulteriore tassello e per noi: rappresenta un punto di svolta, un nuovo capitolo di Buy Wedding in Italy – conclude il fondatore e direttore di BWI Valerio Schönfeld – che andrà ad aggiungersi alla nostra ultima novità: la rivista Buy Wedding in Italy magazine distribuita nelle fiere di settore o presso i corrispondenti all’estero”.