La generazione Z dominerà il mercato turistico. Parola del dottor Roberto Gentile che ha presentato la ricerca Millennials e Generazione Z: lavoro e turismo secondo i giovani del XXI secolo, su commissione di Fiavet Nazionale e dell’Ente Bilaterale Nazionale Turismo. “Questa ricerca ha analizzato l’approccio delle nuove generazioni (1980-2010) con il mondo del lavoro, il turismo tout court come ambito di elezione per la propria carriera professionale e le aziende – ha chiarificato Gentile.
È emerso che, data l’uscita dal mercato dei BabyBoomers, la Z è la generazione più importante, la generazione che genera contenuto, invece che fruirne come fanno i millennials. In breve le tendenze: la ricerca (di temi, argomenti, shopping, ma anche destinazioni e viaggi) passerà da Google a YouTube; la banda alta diventerà un’esigenza primaria (la soglia di attesa si abbassa a 8’); lo smartphone sarà utilizzato più durante il viaggio che per la ricerca e la prenotazione. Ma chi è la generazione Z? La Generation Z, i cosiddetti Centennials, sono i nati dal 1997 al 2010 (8-21 anni), quelli rappresentati dalla celeberrima Greta Thunberg per capirci. I Millennials invece, la Generation Y, quella di Mark Zuckerberg, va dai 22 ai 37 anni (nati dal 1981 al 1996). Le due precedenti sono la Generation X, che comprende i nati dal 1965 al 1980 (38-53 anni) e i BabyBoomers, la generazione Barack Obama in parole povere, dei nati dal 1946 al 1964 (54-72 anni). Soltanto le prime due sono ormai interessanti per poter analizzare il futuro del turismo, per cercare di capire dove andranno i consumi, ma tra Gen Z e Millennials ci sono peculiarità ben differenti che è importante sottolineare: i Millennials Y sono esigenti, viziati, vogliono poter scegliere e decidere (ecco in che mercato si è potuto far spazio il colosso Netflix), seguono precisi influencer con cui si identificano, sono attenti allo storytelling e amano Smartphone e tablet; utilizzano spesso i social network condividendo contenuti (foto, video, testi); prediligono le piattaforme quali Facebook, Instagram e Twitter interagendo con essi sia come live medium sia per la creazione di community personali. I CentennialsZ invece sono iperconnessi, pionieri del ‘mobile’ ed immersi completamente in una realtà visuale digitale; prediligono social quali Instagram, Snapchat, YouTube, Tiktok; sono multimediali, non solo condividono contenuti ma li creano; la fedeltà per il brand è bassissima, mirano alla tempestività e tutti i servizi che gli consentono di velocizzarsi, sono meno attenti al dettaglio ma allo stesso tempo si preoccupano di problemi globali; sono totalmente multitasking e prediligono la comunicazione Immagini-Video. Dal 2020 sarà la generazione più rappresentata, con un potere di spesa oltre i 143 bilioni di dollari e stanno entrando nel mercato del lavoro o studiando per carriere professionali. Costantemente connessa (più della metà usa il proprio smartphone oltre 5h al giorno), prediligono la comunicazione sui social media (oltre il 50% usa Twitter, Snapchat, Facebook, Instagram e YouTube), secondo una ricerca di ExpediaGroup. “Ecco perché, per stare al passo con i tempi e i desideri di una generazione che inizia ad affacciarsi al mercato dei viaggi, le agenzie stanno assumendo dipendenti molto giovani sul segmento specifico della comunicazione – commenta la presidente Fiavet Nazionale Ivana Jelinic – solo un adv centennials è in grado di rispondere alle esigenze di un potenziale cliente centennials”.
Come saranno in breve le agenzie di viaggi fra 10 anni? Riusciranno a far fronte alle richieste di questi prossimi clienti esigenti e super connessi? “Credo che l’adv avrà si uno spazio fisico, ma con un approccio interattivo - continua Jelinic – ed il lavoro si svolgerà via smartphone. Numericamente saranno meno, ma il fatturato continuerà a crescere”.