Epicentro della Food Valley italiana, oltre ad essere Città Creativa Unesco per la Gastronomia e City of Gastronomy, Parma si prepara a diventare Capitale italiana della Cultura 2020, con un fitto calendario di eventi che attireranno migliaia di turisti. Abbiamo incontrato Cristiano Casa, assessore al Turismo della città emiliana per scoprire il segreto di tanto successo.
Parma Città Creativa Unesco per la Gastronomia, Parma City of Gastronomy e Parma Capitale della Cultura 2020. Qual è il segreto del successo della città, già cuore della Food Valley italiana?
Il lavoro di squadra, la visione e la strategia di sviluppo. Il nostro segreto è la volontà e la capacità di lavorare tutti insieme, a questo si aggiunge l’ottimo rapporto pubblico-privato nei settori del Turismo e del Food. Coordino un gruppo di lavoro che riunisce consorzi, albergatori, produttori e che periodicamente si riunisce per studiare nuove strategie di sviluppo e promozione di un territorio ancora tutto da scoprire dal punto di vista turistico.
Autenticità e unicità dell’esperienza gastronomica diventano identità e valore aggiunto dell’esperienza di viaggio, quindi. In questo senso si può dire che Parma è un esempio virtuoso di turismo enogastronomico nel nostro Paese?
Siamo stati capaci di mettere a sistema e valorizzare i nostri talenti nel food e nella cultura. Tutto questo significa anche occupazione nel Turismo e visibilità per le aziende.
In termini di numeri, quanti turisti e foodie sono già arrivati a Parma e quanti arriveranno in previsione?
Rispetto a quando ci siamo insediati nel 2012, nel 2018 c’è stato un incremento dei pernottamenti del 31%, in termini di arrivi significa un + 43%. Come obiettivo di fine mandato, nel 2022, ci siamo dati 1 milione di visitatori”
Per ospitare i turisti avete aumentato la ricettività della città? Hanno aperto nuovi alberghi e ristoranti e/o luoghi destinati ad accogliere eventi che resteranno in eredità alla città?
Sicuramente questa è l’occasione giusta per farsi belli e rimanere tali. A questo scopo tanti alberghi hanno migliorato e ampliato la qualità del servizio. In più, sono arrivate catene internazionali come NH e abbiamo stretto un accordo con Airbnb, una convenzione che ci consente di controllare il numero di visitatori e gestire le presenze soprattutto nel centro storico.
Il Comune di Parma e la Fondazione Parma Unesco City of Gastronomy sono i principali fautori degli importanti riconoscimenti che si è aggiudicata la città. Quali altre realtà sono e verranno coinvolte nella realizzazione delle attività già in essere e che sono in programma dal 2020?
Sono oltre 230 operatori tra strutture ricettive, produttori, ristoratori e negozi di gastronomia. Riuniti dal 2014, hanno sottoscritto un Disciplinare che li ha resi sempre più ‘a vocazione turistica. •
Scopri, gusta, vivi. Il sito ufficiale di Parma City of Gastronomy invita a scegliere ‘esperienze’ di ogni genere, da vivere in tutto il territorio, come Bike Tour, Food Tour, soggiorni gourmet e lezioni di cucina. Come nascono? È quindi un ‘sentimento’ del territorio promuovere e valorizzare il patrimonio enogastronomico?
Sì, rappresentiamo un modello virtuoso di collaborazione tra pubblico e privato unico in Italia e ne siamo orgogliosi.
Da Parma City Tour a De Chirico e Savinio, nell’ambito di Parma City of Gastronomy, ai Musei del cibo (del Parmigiano Reggiano, del Prosciutto di Parma, della Pasta, del vino, per esempio) sono stati organizzati tour che in realtà sono in primis focalizzati sulla cultura e l’arte da scoprire in città. Il connubio cibo e cultura è quindi un binomio inscindibile nel caso di Parma?
Certamente, il nostro intento è di far vivere e scoprire la Food Valley in lungo e in largo, in nessun territorio come in questo è possibile, in così pochi chilometri, assistere alla produzione del Prosciutto di Parma e di importanti prodotti della dieta mediterranea. Abbiamo anche stretto una partnership con Sky Arte e Sky Cultura per promuovere e comunicare tutta la ricchezza del territorio.
In questi mesi di Anteprima 2020, Parma è stata e sarà palcoscenico di importanti eventi che raccontano le tradizioni e la cultura del territorio. Gli eventi sono un efficace strumento di comunicazione del territorio? Che affluenza di pubblico prevedete di ricevere?
L’affluenza è molto alta e l’interesse crescente. La Notte dei Maestri del Lievito Madre è andata molto bene nonostante il periodo sia poco favorevole, tanti sono già partiti per lunghi periodi di vacanza. Proprio ieri abbiamo chiuso le vendite dei biglietti per la Cena dei Mille, quest’anno già sold-out, con un mese di anticipo rispetto allo scorso anno.
Rassegne musicali, cinema, teatro, fiere, dibattiti, enogastronima. Il calendario di eventi culturali per il 2020 è già molto ricco, quali sono gli appuntamenti più significativi e attesi?
Sicuramente l’inaugurazione, il 12 gennaio, alla vigilia della festa del santo patrono di Parma, Sant’Ilario di Poitiers. Data che vede anche l’inaugurazione della mostra Time Machine e della Turandot in presenza del presidente Sergio Mattarella. A maggio è in programma la 20esima edizione di Cibus; la Millemiglia farà tappa anche a Parma, senza dimenticare il Festival Verdi 2020 e poi, ancora, una nuova edizione della Cena dei Mille e Settembre Gastronomico.
Quale sarà il filo conduttore che unirà Parma City of Gastronomy a Parma Capitale della Cultura 2020? Quale sarà la strategia di marketing e comunicazione?
La cultura. Nel nostro territorio tutto è cultura: il cibo è cultura, la ricchezza paesaggistica è cultura, il patrimonio artistico è cultura. Ed è questa ricchezza che ci guiderà anche in futuro, dopo Parma 2020.