“Aiutateci a tornare a casa”. Una richiesta di aiuto che arriva da Fortaleza, dove un nostro connazionale Gerardo Santonicola, insieme alla moglie Marta Inacio Ribeiro ed al figlio Samuel sono bloccati dal mese di marzo: “Siamo partiti il 28 febbraio per motivi familiari, mia moglie è brasiliana – ci racconta Gerardo – il ritorno era previsto il 18 marzo ma il peggioramento della situazione in Italia ha portato la compagnia a far slittare il volo, inizialmente di una settimana fino ad arrivare dopo cinque rinvii ad una definitiva cancellazione”.
Ad oggi il prossimo volo in calendario, prenotato e al momento confermato è previsto solo il 18 maggio: “Sono preoccupato, non abbiamo alcun tipo di assistenza e non abbiamo la certezza che il volo sarà effettivamente operato, siamo abbandonati e come noi tanti altri italiani in Brasile”.
Nella sola Fortaleza sono un centinaio gli italiani bloccati, che si fanno forza e si danno informazioni tramite un gruppo whatsApp: “Ci sono famiglie che hanno speso migliaia di euro per voli che sono stati cancellati e che oggi sono costretti a stare in albergo con un ulteriore aggravio economico, noi siamo leggermente più fortunati perché dormiamo da parenti ma la situazione, anche da un punto di vista pandemico qui sta peggiorando e siamo molto preoccupati”.
Con l’assicurazione ormai scaduta non ci sono garanzie di assistenza sanitaria: “Non usciamo di casa e come noi i nostri connazionali negli hotel, chiediamo alla Farnesina di non abbandonarci e di organizzare per tutti un volo di rimpatrio”.
Scarsa, se non nulla, per ora l’assistenza ricevuta dalle istituzioni italiane: “Non riusciamo ad avere un aiuto concreto – prosegue Gerardo Santonicola - il Consolato Italiano di Recife ci ha proposto un volo di ritorno al prezzo di 1275 euro a persona, una cifra folle per un nucleo familiare tanto che il volo non è decollato per mancanza di prenotazioni.
A cercare di smuovere le acque ci hanno pensato alcuni consiglieri comunali di Reggio Emilia che hanno chiesto al sindaco della città, Luca Vecchi, di attivarsi per mettere a disposizione il Fondo di Solidarietà Comunale, creato per le necessità dei cittadini reggiani dovute alla crisi della pandemia di coronavirus e per chiedere al Ministero degli Esteri di attivare la creazione di voli rimborsati dall’Unione Europea come già precedentemente fatto per il volo di Tokyo del 21 Febbraio.
L’UE, infatti, sostiene gli stati membri nel rimpatrio dei cittadini attaverso un meccanismo di protezione con cofinaziamenti fino al 75% dei costi di trasporto.