Ryanair si sta avvicinando al 31 marzo 2023, quando per effetto delle regole in uso in Irlanda verrà chiuso il bilancio 2023. I numeri che traspaiono dalle “guidance” fanno presagire un risultato ancor superiore a quello del 2019. In una chiacchierata con Eddie Wilson - CEO Ryanair DAC ci indica in 168 milioni i passeggeri trasportati tra il 1 aprile 2022 e la fine di marzo 2023.
E’ un risultato straordinario compiuto grazie a un operativo estivo 2022 del 15% superiore a quello dello stesso periodo 2019 e quest’inverno sta viaggiando al più 10% rispetto a quello del 2019/20 ante covid-19. In Questo momento la compagnia aerea irlandese sta volando con 533 aerei rispetto ai poco più di 450 del 2019 e nel 2026 saranno oltre 600. Con quel numero di aerei vedrà il traffico stimato in crescita a 185 milioni nel 2024, 205 nel 2025 e 225 nel 2026.
Il 2022 lo avete chiuso a 150 milioni di passeggeri e il 2023 che chiuderete il prossimo 31 marzo?
Si, l’anno scorso a fine marzo abbiamo trasportato 149 milioni di passeggeri e crediamo di raggiungere i 168 milioni in questi dodici mesi che come ben conosce per noi terminerà il 31 marzo 2023.
Che cosa ci dice su questi 12 mesi appena trascorso e sui prossimi tempi?
Negli ultimi 12 mesi ci sono state varie situazioni negative: dagli effetti di Omicron alla guerra in Ucraina ma abbiamo riscontrato load factor molto alti. Il tutto nonostante i prezzi dei biglietti sono saliti di un 20% per effetto della situazione generale. Gli indicatori per i prossimi mesi, salvo effetti negativi imprevisti ci dicono che sarà un’estate caratterizzata da una forte domanda.
La situazione quindi va meglio?
Si, direi di sì perché in linea generale c’è’ una forte ripresa e guardando all’estate ci prenderemo una buona fetta della torta di questo aumento di traffico.
Come?
In particolare perché ci sono molti nord americani e asiatici che arriveranno in Europa e voleranno a bordo dei nostri aerei. Noi siamo una valida alternativa alle aerolinee tradizionali negli spostamenti intraeuropei.
Quanti sono gli americani che vi comprano per volare all’interno dell’Europa?
Nel volume dei nostri numeri di traffico non sono tanti, ma ci sono.
Quanti?
Ripeto non sono tanti, valgono a singola cifra percentuale sul totale del nostro trasportato, però ci sono americani che visitano il nostro sito americano e ci comprano e possono pagare direttamente in dollari americani.
E’ quindi apprezzato questo modo?
Assolutamente e vedono quanto sia meno costoso volare in Europa volando con noi, rispetto agli USA. Oltre ad apprezzare come sia facile comprare e come è altrettanto facile viaggiare all’interno dell’Europa visitando varie capitali se fanno un Grand tour europeo oppure all’interno di un solo paese. Possono arrivare a Roma, visitarla, poi proseguire per la Sicilia. Quindi partire per la Sardegna. Oppure andare in Puglia e poi volare a Venezia.
Insomma un nuovo filone di viaggiatori?
Si, pensi che prima erano solo principalmente studenti che lo facevamo e ritornando al loro paese hanno fatto passaparola delle loro esperienze e ora c’è’ un po’ di tutto e di tutte le età. Adesso e’ un momento favorevole perchè il valore del dollaro e la forza di quella moneta gli permette di viaggiare in ogni dove e di più di prima in Europa perché per loro vista sostanzialmente tutto poco.
Quanti aeroporti servite?
Al momento sono 235 gli aeroporti presenti nel nostro network, e’ un opportunità fantastica per loro. Gli diamo la possibilità di andare in ogni dove a prezzi bassi.
Quali sono i lati chiari e oscuri nelle performance tra il 2022 e il 2023?
E’ una situazione altalenante e non costante a seconda dei mercati dove vanno meglio in estate a dispetto dell’inverno o i e versa. Come pure dove c’è’ più pressione o meno da parte della concorrenza. Ma andiamo meglio di loro. Noi non togliamo rotte per problemi commerciali , a differenza di loro che lo fanno perché hanno problemi nei riempimenti. Abbiamo già tutti i nostri aerei posizionati nelle varie basi per i prossimi mesi.
Boeing vi consegnerà i nuovi aerei prima di fine marzo 2023?
Con Boeing abbiamo definito un piano temporale scaglionato delle consegne al fine di incrementare la capacità nel futuro di volta in volta quando arriveranno i nuovi aerei.
In caso di ritardo?
Aggiusteremo di volta in volta l’operativo effettuando eventuali riduzioni in particolare dove abbiamo voli plurigiornalieri, esempio passando da quattro a tre voli al giorno. Non cancelleremo rotte.
Lauda Air Europe ha aerei Airbus, aumenterete il loro numero se ci saranno problemi con le consegne?
Noi siamo focalizzati su una flotta di aerei Boeing perché ci soddisfano per le loro prestazioni di risparmio nel carburante, rumore e emissioni di CO2. Al momento abbiamo 29 aerei A320 ancora per qualche anno. Non sappiamo al momento , dipende dalla situazione.
Nei giorni scorsi e’ entrato in servizio il primo aereo B737/800 con a bordo le nuove split scimitar. E’ una soluzione efficiente?
Si, ci permetterà di risparmiare l’1,5% di carburante in media. Altri 408 saranno convertiti. Il primo e’ stato modificato a Prestwick nel momento del fermo macchina per un check pesante. Ora lo abbiamo messo già in servizio a Siviglia.
Qual è la situazione dei vari mercati in Europe per i prossimi mesi?
La gente in Europa vuole viaggiare, certo ci sono mercati come la Germania che si sono rimpiccioliti, ma il volume di prenotazioni e’ molto forte.
Più dell’anno scorso?
Si se non ci saranno situazioni che creeranno problemi il traffico sara più forte dell’anno scorso.
Che cosa c’è’ di diverso con i vostri competitor?
Noi abbiamo un controllo costi perfetto in ogni angolo dell’azienda e quindi ci permette di offrire voli a prezzi bassi, anche perché alla fine il nostro costo industriale e’ minore degli altri.
Cosa ne pensa dei voli low cost a lungo raggio, quelli oltre le 5/6 ore?
E’ sempre una questione di bilanciamento tra la domanda, la competizione, l’efficienza sui consumi di carburante degli aerei e come vengono utilizzati gli aerei. Ad esempio spesso voliamo dalle nostre basi più lontano verso le Isole Canarie il problema e’ riuscire a ritornare indietro con lo stesso equipaggio.
E’ sempre una questione di prezzo?
Al passeggero non gli interessa se il volo dura un ora o quattro ore. L’importante per lui e’ spendere 29,99€.
Quindi la ricetta e’?
E’ meglio avere voli di un ora o qualcosa più e far volare lo stesso aereo più volte al giorno. E’ come se andiamo al ristorante e occupiamo lo stesso tavolo bevendo un bicchiere di vino per 4 ore, oppure se io come gestore nell’orario di apertura riesco a far sedere allo stesso tavolo tre clienti diversi nelle stesse ore di apertura. Faccio più soldi.
Crede che la Turchia possa essere un buon mercato?
Si, i segnali di apertura ci sono. Fino ad ora non hanno voluto aprire al mercato per proteggersi , ma questo gli ha precluso un certo sviluppo delle opportunità di arrivo di turisti.
Quanto hanno perduto?
Tanto, perché c’è’ traffico VFR, business e turistico non solo per Istanbul una città favolosa. Ma sono state perse opportunità turistiche su altre aree verso l’Egeo e il Mediterraneo. C’è’ pure la possibilità di estendere la stagionalità turistica, oltre i classici periodo vacanzieri e generarne una ricaduta economica sui territori.
Oppure scoprirne di nuovi?
Si le coste del Mar Nero sono totalmente sconosciute al mercato europeo. I turchi hanno iniziato a capire che i territori non hanno beneficiato realmente della ricaduta economica del turismo che c’è stato fino a questo momento. I tour operator hanno trasportato i turisti nei resort con i voli vacanza e la ricchezza e’ rimasta lì oppure gli utili sono volati all’estero, ma non c’e’ stata la ricaduta nei territori come ricchezza del passaggio dei turisti.
Quali differenze per voi tra la Turchia e l’Italia?
Noii abbiamo una forte domanda sull’Italia e il paese ne sta traendo benefici più degli ultimi 50 anni.Noi offriamo tanta possibilità di viaggiare qui. In parallelo tra l’Irlanda e l'Italia.
Le tasse imposte a Venezia da 2,5€ in più e 2€ a Napoli non sembrano un controsenso?
Si, sono un non senso, perché quando vai poi a competere contro Malaga, Siviglia. Porto o Lisbona dove non ci sono, l’effetto e’ come un boomerang e la gente non capisce del perché di queste tasse aggiuntive. Il nostro lavoro è trasportare persone con voli a basso costo in ogni dove, ma se poi i passeggeri scoprono che pagano 2,5€ per volare da Venezia o 2€ da Napoli, prima di fare la prenotazione scelgono un’altra destinazione. Il traffico cala e ti faccio un esempio.
Quale?
E’ un detto del passato, quello di attraversare un fiume, se c’è’ chi mi chiede più soldi per farlo, io cercherò dove costa meno, oppure troverò un altra soluzione per farlo oppure non lo attraverso o riduco i passaggi. Chi avrà ricevuto il danno? Io o loro?
Quindi e’ sbagliato?
Ti faccio un esempio per Venezia, il covid-19 e’ passato, il traffico e’ stato in buona parte recuperato e loro mettono una tassa in partenza di 2,5€ per ogni passeggero in partenza. Che senso ha? Non ha un senso.
Quali sono i rapporti con il nuovo governo italiano?
Michael O’Leary ha recentemente avuto un meeting con il ministro dei trasporti italiano e quello tedesco e l’impressione che abbiamo avuto e’ il fatto che sia per una visione dello sviluppo, e’ insomma pro-business. In particolare le regioni sono molto attente alla crescita, in particolare per quello che e’ stato l’effetto dello sviluppo dei territori negli ultimi vent’anni da quando siamo presenti in Italia.
Ora il governo ha il problema di concludere la trattativa per cedere ITA a Lufthansa, non crede?
E’ un problema per loro, il governo italiano deve venderla a Lufthansa, che raddoppierà il traffico verso l’Italia trasportando molti più passeggeri verso Francoforte e Monaco. Credo che poi certe città italiane come Trieste, Bari o Brindisi non riceveranno poi tutti questi benefici di connettività. Non avendoli , non avranno più di tante persone che arriveranno in città a riempire ad esempio gli hotel.
Come va nel Regno Unito come economia e rapporti con il nuovo governo rispetto a quanto ci siamo detti in novembre?
L’economia del Regno Unito al momento e’ ancora contratta. La Brexit e’ stata un disastro. Il mercato del lavoro e’ andato completamente giù. Non ci sono persone sufficienti per soddisfare le richieste di lavoro nell’area di Londra o in altri luoghi e la situazione rimarrà così ancora per alcuni anni. Non c’è’ alcuna possibilità di miglioramento allo stato attuale con la situazione venutasi a creare. L’economy e’ totalmente contratta e non ha via di miglioramento.
Eppure dicono di avere il 3,2% di disoccupati?
In UK ci sono almeno 5 milioni di persone che possono o potrebbero ritornare a lavorare, ma non e’ stato cambiato il metodo dei sostegni sociali prima della Brexit e adesso si ritrovano in recessione. E’ una situazione da pazzi. Così come in Russia.