Rivoluzione epocale in Costa Crociere, per la quale il periodo di interruzione forzata dovuto alla pandemia si è tradotto in un ripensamento e in un rinnovamento del brand orientato soprattutto alla qualità del prodotto, all’innovazione e alla sostenibilità ambientale. Alla presentazione del 2 ottobre su Costa Smeralda, attuale ammiraglia della flotta, abbiamo notato con grande piacere una squadra di manager tutta italiana impreziosita da qualche volto nuovo.
“Abbiamo deciso di guardare al futuro – ha affermato Mario Zanetti, direttore generale di Costa Crociere – e di farlo con il coraggio di abbracciare il cambiamento e far diventare il disagio un’opportunità tenendo presente i concetti di scoperta, di sogno e di esplorazione, che poi è ciò che chiedono i nostri clienti. Vogliamo guidare un turismo di sostenibilità, di inclusività e di valore”. Questi principi fanno parte del Manifesto Costa presentato lo scorso luglio con la nuova Costa Firenze, un decalogo che riassume l’impegno della compagnia a crescere insieme alle località che le sue navi raggiungono, pensate come insieme di persone, di culture e di peculiarità non sempre note. Tutto ciò in modo sostenibile e responsabile.
L’impegno per la salvaguardia dell’ambiente, e i relativi importanti investimenti, sono cominciati da tempo, per esempio con la lotta allo spreco di cibo oggi ridottosi del 35% e culminano con la stessa Smeralda, prima nave da crociera, insieme alla gemella Aida Nova dello stesso Gruppo Costa, ad essere alimentata a gas naturale liquefatto, il combustibile fossile più pulito al mondo, le quali saranno seguite nel dicembre prossimo da Costa Toscana, nave della stessa classe e nuova ammiraglia. “Per il prossimo futuro – ha spiegato Rossella Carrara, vicepresident corporate relations e sustainability di Costa Group - stiamo esplorando un mix di nuove tecnologie come le batterie a ioni di litio, i pannelli solari, le elettrificazioni delle banchine (per le quali le ultime, navi sono già predisposte), le celle combustibili, per avvicinarci sempre più all’obiettivo di navi a zero emissioni”.
Sostenibilità è anche nell’arredo del nuovo ristorante Archipelago, in cui compaiono legni modellati dal mare a mo’ di sculture scelti fra quelli raccolti sulle spiagge italiane nell’ambito del progetto “Sentinelle del mare” di Costa Foundatione anche nei piatti realizzati con materie prime scelte in base alla loro stagionalità e a chilometri zero o quasi. Questo ristorante, il cui ricavato va in parte a sostegno della fondazione, è una punta di diamante nella già variegata offerta gastronomica di bordo, in quanto vi sono tre menu di 5 piatti ognuno affidato a tre chef pluristellati, l’italiano Bruno Barbieri, la francese Hélène Darroze e lo spagnolo Angel Leon, i quali sono andati alla scoperta delle ricette locali delle destinazioni toccate dalle navi per reinterpretarle secondo la loro arte. Altra novità è il “destination dish”, sempre elaborato da uno dei tre chef, che troviamo nel menu di tutti i ristoranti, compreso nella quota crociera, ad interpretare la tradizione culinaria e i sapori del luogo che la nave toccherà il giorno successivo.
“In pratica – ha spiegato Roberto Alberti, chief commercial officer di Costa Crociere – siamo andati a vedere cosa cercano i clienti quando sono in vacanza e quali emozioni vogliono vivere. Abbiamo trovato 20 mila viaggiatori che desiderano un arricchimento di se stessi, entrare in contatto con le culture locali, avere insomma una conoscenza più profonda delle destinazioni, ma in modo sempre responsabile e sostenibile”.
“Per questo dopo la gastronomia siamo intervenuti radicalmente sul nostro portafoglio escursioni – ha detto Carlo Schiavon, country manager Italia – rivedendole totalmente nell’ottica di fornire esperienze e di scoprire “gemme nascoste” che non si trovano nei tour tradizionali. Le soste delle nostre navi sono diventate le più lunghe di sempre, talvolta anche con overnight, per andare nel cuore delle destinazioni affidandoci anche a professionalità specifiche, quali ad esempio vulcanologi, biologi marini, enologi e fotografi, secondo i casi.” In tal senso, novità assoluta è la collaborazione con National Geographic Expeditions, e il tour operator Kel 12, che ha reso disponibili alcuni dei suoi collaboratori per dar modo di arricchire con il loro particolare “punto di vista” e rendere ancora più avvincenti alcuni itinerari a terra. Come immaginerete, si tratta di escursioni di alto valore aggiunto e per questo più costose della media, anche perché appannaggio di un numero assai limitato di ospiti, al massimo 20. Questa partnership è iniziata adesso su Costa Smeralda e Diadema, ma a breve sarà estesa agli itinerari delle altre navi.
Il mare è la terra riunite in crociere esperienziali hanno quindi trovato una sintesi grafica in un nuovo logo, il quale reinterpreta la famosa “C” di famiglia, che dal 1948 contraddistingue le navi Costa in tutti i mari del mondo, dividendola in due colori: il blu per l’elemento mare, il giallo per l’elemento terra. “Il nuovo posizionamento di brand - ha spiegato Francesco Muglia, Vice President Global Marketing di Costa Crociere - segna una trasformazione profonda per Costa, che riguarda anche il modo di comunicare. Il nuovo logo non rinuncia al suo valore storico e al legame con la tradizione della compagnia, evolvendosi però in chiave contemporanea adatta ai contesti digitali”. La comunicazione al pubblico e i materiali per il trade già lo riportano, mentre per vederlo applicato sui fumaioli delle navi occorrerà aspettare ancora un po’ di tempo.
“Vogliamo attrarre mercati nuovi che approccino il mondo delle crociere in maniera più convinta – ha aggiunto Alberti – ed è ad esempio allo studio il golf and cruise per i numerosi appassionati di questo sport”.
Dopo cibo ed escursioni, l’ulteriore tassello del nuovo modo di fare crociera non può essere che l’intrattenimento, per il quale ci saranno presto grosse novità e l’annuncio di importanti partnership, anch’esse a favore di “un posizionamento più cool del nostro brand rispetto a ieri” – ha detto Schiavon. “Abbiamo scelto una ripartenza graduale e ragionata – ha proseguito - con 5 navi attualmente operative, ma nel 2022 tutta la nostra flotta rientrerà in servizio. Anche se crediamo che il prossimo anno sia ancora di transizione, mentre avverrà nel 2023 la ripresa totale a pieno regime”.
Fra la anticipazioni, Costa Venezia rientrerà prestissimo nel Mediterraneo con home port ed overnight ad Istanbul e crociere fino a 14 giorni in Turchia e Grecia, mentre la gemella Costa Firenze nel 2022 avrà home port Genova.