Anni 39, originario di San Benedetto del Tronto ed un passato come Consigliere Comunale di Milano prima, dove ha seguito il progetto Expo 2015 in qualità di Presidente della Commissione competente, ed europarlamentare poi, dove ha rappresentato l'Italia nella Commissione Trasporti e Turismo, occupandosi proprio di Turismo. E’ questo l’identikit di Carlo Fidanza, Commissario straordinario dell’Agenzia Regionale per la Promozione Turistica In Liguria, nominato lo scorso 26 febbraio dalla Giunta regionale presieduta da Giovanni Toti, su proposta dell'Assessore al Turismo Gianni Berrino, con l'obiettivo di procedere alla riforma e al rilancio dell'Agenzia e, con essa, del sistema della promozione turistica della Liguria. Per molti è l’uomo giusto al posto giusto, da sempre in prima linea nella battaglia contro la Direttiva Bolkestein sulle concessioni demaniali. Fidanza, infatti, collabora strettamente con le principali associazioni di categoria sia a Bruxelles che sul territorio ligure dove partecipa a numerose iniziative con gli operatori del settore. In una nota il presidente della Regione, Giovanni Toti, ha sottolineato come la scelta di Fidanza sia “il primo passo di quel percorso che porterà alla presentazione di un disegno organico di legge per la nascita dell'Agenzia Regionale del Turismo, volta a semplificare tutte le funzioni regionali di un comparto strategico per lo sviluppo e ottimizzare l'utilizzo delle risorse per un suo rilancio”. Noi lo abbiamo intervistato per capire come si muoverà la nuova Agenzia.
Come procede il percorso che porterà alla costituzione dell’Agenzia regionale?
L’obiettivo è quello di arrivare a una definizione della nuova agenzia del Turismo entro l’estate. Stiamo già costruendo un percorso condiviso con gli operatori e gli imprenditori del comparto.
Quali saranno le attività ed i servizi dell’Agenzia?
I tempi saranno ragionevolmente brevi per l’avvio della nuova Agenzia. Le attività saranno quelle di una DMO (Destination Management Organization) a tutti gli effetti ed è questa la vera sfida a cui sono chiamate adesso le destinazioni per essere competitive. Inoltre daremo supporto agli operatori del territorio e saremo al loro fianco per aiutarli a sviluppare prodotto turistico di qualità, il vero cuore del “fare turismo”. Da parte nostra c’è la piena consapevolezza che questo settore può rappresentare quel volano che permetterà alla Liguria di creare ricchezza e lavoro. Più che di attività si dovrebbe parlare anche di metodo ed obiettivi. Il metodo è quello dell’ascolto di tutte le realtà imprenditoriali e territoriali. L’obiettivo è la semplificazione. Come ha ribadito il presidente della Regione, Giovanni Toti, si devono razionalizzare compiti e funzioni, troppo spesso sparpagliati e indecifrabili e garantire a tutti i cittadini e gli operatori dei vari settori un interlocutore, unico, affidabile, concreto e facilmente reperibile.
Quali sono i segmenti da valorizzare per il turismo in Liguria?
Vogliamo rendere più dinamica l’offerta legata al nostro punto di forza che resta il mare invitando i giovani a venire a divertirsi in Liguria; la cultura con Genova che è cresciuta moltissimo negli anni, e continuare a lavorare sul prodotto turistico “vacanza attiva” per proporre una destinazione privilegiata per gli amanti delle attività sportive all’aria aperta come la mountain bike e il trekking. Questi punti di forza, da consolidare, devono diventare il volano per il rilancio dell’entroterra e per quella destagionalizzazione che è stata spesso una chimera e sulla quale stiamo investendo moltissimo. I primi risultati sono già arrivati a confortare la nostra politica: grande crescita nel periodo di Natale, a febbraio con il festival di Sanremo, a Pasqua. In quest’ottica stiamo puntando su campagne promozionali che incontrano molta attenzione nel mercato come Weekend In Liguria con la vacanza Tre per Due.
Quali sono le altre iniziative per destagionalizzare gli arrivi?
Abbiamo appena inaugurato il sito Be Active Liguria, che offre itinerari ma soprattutto strutture ricettive certificate per gli amanti di trekking e mountain bike. Sono turisti di nicchia che riempiono gli alberghi proprio in bassa stagione. Abbiamo poi un forte richiamo al turismo congressuale, che è un’altra risorsa per destagionalizzare.
Su quali mercati vi concentrerete per la
promozione del territorio?
Ci muoviamo a 360 gradi. Abbiamo un forte mercato nazionale, rappresentato dal Nord Italia prima di tutto. Ma all’estero stiamo creando le condizioni per un rafforzamento nei mercati che sono tradizionali, come quello tedesco, inglese, francese e dei Paesi del Nord Europa. Allo stesso tempo stiamo investendo risorse e idee per i nuovi mercati di lungo raggio come Nord America e BRIC. Molto forte l’impegno sulla Cina, abbiamo intrapreso intrapreso azioni mirate, in partnership con l’associazione Chinese Friendly Itally, in una logica di sistema nell’ambito della marca Italia. Nei giorni scorsi infatti l’Agenzia In Liguria ha ospitato un gruppo di 11 Tour operator cinesi che avevano partecipato al Matching China di Riccione, un workshop tra domanda e offerta arrivato alla sua terza edizione. In quell’occasione i buyer cinesi hanno incontrato 10 operatori dell’offerta turistica ligure e poi hanno fatto il tour alla scoperta della Liguria attraverso l’esperienza diretta del territorio.
Quanto conta il digitale per promuovere la destinazione?
E’ fondamentale avere una forte attrattiva sul digitale. Non dobbiamo creare tanti siti ma avere punti di riferimento forti che siano utili al turista e che offrano bellezza e servizi in eguale misura. E’ quello che stiamo facendo. Gestiamo direttamente i maggiori social network per dare un’informazione fresca al popolo della rete: si tratta di una strategia di marketing per ascoltare la voce del potenziale turista o di quello abituale. La comunicazione al nostro ospite sarà sempre più mirata e targettizata in base alle sue esigenze attraverso un ambizioso progetto di utilizzo dei big data, che stiamo portando avanti con Regione e Liguria Digitale e darà i primi risultati nel corso del prossimo anno.
Quali sono i numeri che la Liguria punta a raggiungere nel 2016?
I numeri del primo trimestre parlano già molto chiaramente di un aumento sul territorio regionale del 13,6% delle presenze nel trimestre invernale tra dicembre e febbraio 2016 rispetto allo stesso periodo del 2015, per un totale di poco meno di 1,5 milioni di visitatori. Il picco maggiore di presenze del trimestre si è registrato a dicembre, in occasione delle festività natalizie, quando l'aumento di presenze è stato di circa il 23% rispetto a dicembre 2015 (452 mila presenze). Bene anche i trend registrati a gennaio (+9,8% per un totale di 520.500 presenze) e febbraio (+10,1% per un totale di 505 mila presenze).