Fanno squadra a livello locale e si fanno sentire. Da nord a sud le agenzie di viaggi mandano segnali di resilienza, sono pronte a ripartire ma vogliono chiarezza e soprattutto un sostegno concreto da parte delle istituzioni.
Sette adv di viaggio referenti delle singole province venete hanno pubblicato un video sui social per sensibilizzare l'opinione pubblica e la politica locale: “L’invito alla classe politica – le parole di Monica Bozzetto, responsabile del gruppo Agenzie Viaggi Regione Veneto - è quello di esaminare le istanze del mondo delle agenzie di viaggi e di tutte le componenti della filiera turistica e tutte le attività che contribuiscono a valorizzare l’offerta nazionale e internazionale, e che al più presto vengano definite regole e aiuti concreti per favorirne la sopravvivenza e la ripartenza”.
Uniti per ripartire, questo lo slogan delle adv venete: “Da quando è scoppiata la crisi siamo riusciti a rimpatriare in Italia tutti i nostri clienti sani e salvi, oggi la nostra priorità è poter dare il servizio migliore ai nostri clienti e quindi sapere quali destinazioni sono sicure per la loro salute, quali confini sarà possibile attraversare e quali servizi di trasporto e alberghieri sarà possibile proporre. Ora, grazie al voucher, che riconosce il valore del denaro investito nella vacanza, vogliamo tornare a riprogrammare il prima possibile e in sicurezza i loro viaggi”.Ma per farlo, le adv venete chiedono “lo stato di crisi” ed un “aiuto concreto ed efficace da parte delle istituzioni, sia nazionali che regionali”.
Serrande abbassate fino al tre giugno invece, in Toscana per 52 agenzie di viaggio di Arezzo e provincia che hanno creato un manifesto attraverso il quale proporre soluzioni efficaci per trovare una via di uscita a questo momento difficile: “La regolamentazione sulle riaperture dei confini regionali e nazionali ci lasciano nell’impossibilità di fornire informazioni certe ed adeguate nell’organizzazione dei viaggi in maniera sicura e professionale. Il senso di responsabilità è e sarà la nostra priorità, quando saremo messi in grado di viaggiare in sicurezza, saremo felici di accogliere nuovamente negli uffici la nostra clientela, ad oggi manteniamo la nostra completa operatività in modalità smartworking”.
Giù le saracinesce, in segno di protesta, anche in Sardegna, come sottolineato da una nota del Comitato Cisav: “Non ci sono i presupposti per fornire informazioni reali e chiare ai nostri clienti, in un clima di incertezza e regole riguardanti il nostro settore dovendo sopportare inoltre, tutti i costi che si sommerebbero alle perdite già subite per il periodo di chiusura forzata”.
Una sosta ai box ma non certo una resa: “Non ci siamo fermati, non ci fermeremo e, uniti come mai era accaduto prima, continueremo la nostra missione coalizzandoci con i colleghi del movimento nazionale affinchè si possa ottenere una rettifica al DL con un reale intervento di aiuto per il nostro comparto che ha sempre camminato con le proprie gambe senza mai dover chiedere nulla e che ha sempre dato un contributo importante per l'economia del nostro paese. oggi abbiamo l'occasione per cambiare questo stato di cose, unendoci in una protesta unanime e rivendicando i nostri diritti".
A Napoli, intanto, AdvUnite porta le adv in piazza il 21 maggio a Piazza Plebiscito, per chiedere ulteriori misure per il settore. Tra le richieste di AdvUnite al Governo c'è la "defiscalizzazione di pacchetti di viaggio prenotati tramite la filiera dell’intermediazione, fino ad un importo massimo per anno o per viaggio da stabilire" e un intervento di "regolamentazione dei portali turistici con sede estera che usufruiscono anche di regime iva agevolato, sottraendo traffico e quindi fatturato alle agenzie".