Il 2019 ha visto la conferma della crescita del traffico aereo in Italia: i passeggeri transitati negli aeroporti nazionali sono 192.200.078, il 4% in più del 2018. L’aeroporto principale si conferma quello di Roma Fiumicino registrando oltre 43 milioni, seguito da Milano Malpensa con 28.705.638 e Bergamo con 13.792.266 7,5 Ryanair è la prima compagnia per i voli internazionali, mentre Alitalia si consolida nella prima posizione per quelli nazionali. E' quanto emerge dal Rapporto e Bilancio Sociale ENAC sulle attività svolte nel 2019.
"L’anno 2019 - le parole di Nicola Zaccheo, Presidente ENAC - è stato un anno eccezionale per il trasporto aereo, soprattutto in Italia, con un trend di crescita del 4%, hanno funzionato molto bene le reti aeroportuali, come quella romana di Fiumicino e Ciampino con circa 49 milioni di passeggeri, la rete di Malpensa - Linate (quest’ultimo chiuso per tre mesi al fine di consentire di effettuare i lavori di ammodernamento) con 35,2 milioni di passeggeri, la rete del nord-est (Venezia, Treviso, Verona e Brescia) con 18,3 milioni di passeggeri, il sistema di Napoli e Salerno con 10,9 milioni di passeggeri, il sistema della Sicilia orientale (Catania e Comiso) con 10,5 milioni di passeggeri, quello toscano (Pisa e Firenze) con 8,2 milioni passeggeri, la rete pugliese (Bari, Brindisi, Foggia e Taranto) con 8,1 milioni di passeggeri e il sistema aeroportuale calabrese (Lamezia Terme, Reggio Calabria e Crotone) con i suoi 3,7 milioni di passeggeri. Relativamente ai ritorni economici, nel 2019 il settore ha generato il 3,6% del PIL, con un impatto con un impatto complessivo sulla nostra economia di circa 71 miliardi di euro, 18 miliardi dei quali in forma diretta e circa 53 miliardi in ricadute indirette".
Ha parlato di presente e di futuro Alessio Quaranta, direttore generale Enac: "Lo scenario attuale sia profondamente mutato e le previsioni di traffico sottese alla programmazione infrastrutturale già approvata meritino un’attenta riconsiderazione. La stessa programmazione delle nuove opere contenuta nei Piani di intervento deve essere nuovamente analizzata al fine di individuare quali, tra queste, siano connotate da un carattere di indifferibilità ed urgenza (investimenti per safety, security, manutenzioni straordinarie) e quelle la cui fase di avvio dei lavori possa essere traslata avanti nel tempo, in attesa della ripresa del traffico. Il problema della congestione dei principali aeroporti europei è da tempo all’attenzione dei diversi stakeholder. Le previsioni elaborate dai principali provider internazionali, sebbene in uno scenario ante Covid-19, già ipotizzavano per principali HUB europei nel breve/medio periodo, livelli di ritardo che non avrebbero consentito di soddisfare la domanda di trasporto con evidente ricaduta sull’intera rete continentale; tale scenario è peraltro aggravato dalla difficoltà a realizzare nel breve termine nuove infrastrutture in grado di potenziare la capacità oggi disponibile Lo sforzo che oggi ci viene richiesto è quello di ipotizzare uno sviluppo della capacità non solo trainato dalla realizzazione di nuove infrastrutture ma anche un miglior utilizzo delle infrastrutture esistenti. Una soluzione va ricercata nell’innovazione tecnologica che, a parità di dotazione infrastrutturale, ne consente un utilizzo efficiente con beneficio in termini di sostenibilità ambientale e di accettazione sociale soprattutto da parte delle nuove generazioni più sensibili al tema dell’impatto ambientale dell’attività aeroportuale. L’innovazione tecnologica rappresenta un importante driver di sviluppo. La sfida dei prossimi anni sarà dunque incentrata sullo sviluppo degli aeroporti in un’ottica, per quanto possibile “green”, valorizzando al massimo le innovazioni tecnologiche che, a parità di capacità, ne consentiranno un uso più efficiente, scaricando meno costi sull’utenza e dunque in definitiva incidendo positivamente sulla propensione a viaggiare”.